Soluzioni per migliorare il segnale del WiFi a casa
Dai meno potenti WiFi extender, ai più efficienti sistemi mesh, senza trascurare i vecchi cavi Ethernet
In questi giorni in cui, per contenere la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), le nostre attività lavorative, sociali e di intrattenimento si sono spostate soprattutto online, avere un WiFi veloce e costante in casa è diventata per molti una questione di prima necessità. Per avere un’idea di quanto sia aumentato il nostro uso di internet nelle ultime settimane basti pensare che, per alleggerire tutta l’infrastruttura, l’Unione Europea ha dovuto chiedere alle più diffuse piattaforme di streaming, come Netflix, di ridurre la qualità dei propri video.
Chi, per ragioni indipendenti dalle misure intraprese dall’Unione Europea ma solo per le caratteristiche della propria casa, vorrebbe migliorare la velocità e l’affidabilità della rete domestica – per poter lavorare e al tempo stesso permettere alle persone con cui si vive di lavorare a loro volta o di seguire le proprie video-lezioni contemporaneamente – potrebbe riuscire a farlo acquistando un WiFi extender o un sistema WiFi mesh.
I WiFi extender sono la soluzione più semplice e più economica, ma anche meno veloce e non comodissima; costano circa una trentina di euro. Per chi ha una casa grande e su più piani, la soluzione più consigliata è un sistema WiFi mesh, più efficiente e comodo da usare, ma anche abbastanza costoso. La soluzione migliore a metà tra le due, secondo l’affidabile sito di recensioni del New York Times Wirecutter, è un sistema mesh più economico degli altri, ma molto efficiente: si chiama Netgear Nighthawk X6 EX770o e costa 127 euro. Un’altra soluzione ancora è quella dei dispositivi Powerline, che si attaccano alle prese elettriche di casa e non sono eccessivamente costosi ma rischiano di occupare troppe prese. E poi ci sono sempre i vecchi cavi, che sono un po’ scomodi, ma tornano utilissimi in più di una situazione.
Extender
Il WiFi extender è una soluzione semplice ed economica, ma che non copre lunghe distanze: diciamo che è adatto soprattutto a chi non vive in case grandi, ma deve solo “aggirare” degli ostacoli strutturali che bloccano il segnale, come ad esempio delle pareti o delle colonne rinforzate. Sappiate però che la velocità del WiFi dell’extender sarà sempre un po’ inferiore a quella del WiFi principale.
Il WiFi extender funziona collegandosi al WiFi del router presente in casa e ritrasmettendo il segnale dalla sua posizione. In questo modo il raggio d’azione del WiFi sarà aumentato e raggiungerà un’area più ampia. Per ottenere il miglior risultato, l’ideale è posizionare l’extender più o meno a metà tra il punto in cui si trova il router e il punto più lontano in cui volete far arrivare la connessione. Se si posiziona l’extender troppo distante dal router, infatti, rischia di ricevere poco segnale, ma se si mette troppo distante dall'”angolo cieco” si rischia che anche il suo segnale arrivi troppo debole.
Secondo Wirecutter, i migliori extender sono quelli del marchio TP-Link e nello specifico TP-Link RE220 e TP-Link RE300. Il primo non si trova in commercio in Italia: si può comprare su eBay a 29 euro ma, arrivando dall’estero, i costi di spedizione compensano la differenza di prezzo rispetto al secondo modello, che invece costa 33 euro sia su Amazon che su ePrice. Il TP-Link RE300 è risultato più affidabile nei test di Wirecutter, ma non ha l’ingresso per il cavo Ethernet che invece ha il RE220. Su Amazon i tempi di spedizione sono di pochi giorni.
Gli extender hanno un limite che può essere fastidioso per alcuni: infatti, anche se quello che fanno è semplicemente duplicare un segnale che ricevono, in realtà il segnale che ritrasmettono diventa di fatto un’altra rete WiFi con un suo nome e una sua password. Questo significa che quando si sposta un dispositivo da una parte all’altra della casa diventa necessario di volta in volta impostare manualmente il WiFi più potente in quella determinata stanza. Questo limite si supera con i sistemi WiFi mesh, che invece creano un segnale che viene percepito come unico.
Sistemi mesh
Se avete una casa grande e un router datato, potreste considerare di acquistare un sistema WiFi mesh, che però essendo una soluzione più sofisticata dell’extender costa anche un po’ di più. In breve, la rete mesh funziona con diversi dispositivi di rete che contribuiscono tutti nello stesso modo a distribuire il segnale nell’ambiente: diversamente dall’extender, che è subordinato al router principale di cui ripete il segnale un po’ indebolito, qui non c’è un accentramento di risorse nel router, ma una distribuzione omogenea.
Uno dei dispositivi andrà attaccato al modem, che perderà la funzionalità di router, e gli altri andranno distribuiti per la casa. Quando connettiamo un dispositivo alla rete mesh e lo spostiamo per la casa, i vari dispositivi lo “agganceranno” automaticamente senza bisogno (come invece accade con l’extender) di impostare a mano la rete più potente a ogni spostamento.
Il migliore sistema mesh secondo Wirecutter è Eero Pro di Amazon: il pacchetto da tre dispositivi costa 500 euro. È una soluzione molto buona se vivete in una casa su più piani o dislocata in vari locali. Per case grandi ma più compatte, invece, potrebbe bastare il kit da due dispositivi di D-Link che costa 198 euro.
Per spendere un po’ meno, ma avere qualcosa di più di un extender, Wirecutter suggerisce una via di mezzo tra le due cose: il Netgear Nighthawk X6 EX7700. È un sitema mesh in un unico dispositivo, che costa 127 euro su Amazon e 125 euro su ePrice, più degli extender raccomandati finora. In quanto sistema mesh permette di allargare il raggio d’azione del WiFi senza perdere in velocità, ma non va bene per le case molto grandi o su più piani. È un buon investimento se avete più aree della casa che non ricevono il segnale o se non volete dover passare ogni volta da una rete all’altra, ma preferite una rete mesh con un solo nome. Insomma è consigliato a chi vuole le funzionalità di una rete mesh ma non ha bisogno di sostituire il proprio router, perché nuovo e ben funzionante.
Il cavo
Anche se il fatto di poter connettere i dispositivi alla rete senza bisogno di cavi sembra sempre la cosa più comoda, ci sono dei casi in cui la possibilità di usare un cavo Ethernet va presa in considerazione. Quando usiamo un cavo per connettere un dispositivo alla rete infatti, la velocità e l’affidabilità della connessione per quel dispositivo aumenta: è come se il dispositivo connesso non debba più competere con altri per il segnale, ma possa godere di una sua corsia preferenziale.
È una soluzione indicata per dispositivi fissi come computer o console di gioco, per esempio PlayStation e Xbox, che possono essere attaccati a un cavo perché hanno un ingresso Ethernet e perché non si prevede di spostarli spesso. In più sono dispositivi che spesso hanno bisogno di un segnale costante e veloce: per esempio per vedere un film in 4K, o per caricare e scaricare file molto pesanti. Oppure nei giochi online con più giocatori, dove basta un segnale debole per perdere la partita.
Usare i cavi per questi dispositivi fissi, inoltre, migliorerà anche le performance dei dispositivi wireless, come smartphone, tablet e computer portatili, perché le interferenze saranno limitate: in un certo senso la competizione per la connessione wireless si riduce a pochi concorrenti che avranno quindi meno da aspettare.
Online si possono acquistare anche i cavi, alcuni molto lunghi: per esempio questo va da 4 a 15 metri. Se non avete abbastanza ingressi Ethernet nel vostro router potete acquistare uno switch di rete, un dispositivo che si connette al router e al quale si possono attaccare altri cavi e quindi altri dispositivi. Ce n’è uno di TP-Link che costa 18 euro sia su Amazon che su ePrice, è consigliato da Wirecutter e ha un ingresso per il cavo da connettere al router e quattro ingressi per i cavi da connettere ai dispositivi.
Dispositivi Powerline
Sono degli aggeggi che si attaccano alla rete elettrica di casa e, come gli altri dispositivi che abbiamo visto, diffondono il segnale allargando la copertura. Solitamente si acquistano in coppia, ma se la casa è grande possono servirne anche più di due. Per funzionare vanno attaccati alle prese elettriche: uno va collegato al router con un cavo Ethernet, mentre gli altri si possono distribuire in zone strategiche della casa. Quando vengono accesi, si mettono in collegamento tra loro allargando l’area raggiunta dal segnale. Se avete un router abbastanza nuovo (di un paio d’anni fa massimo), i dispositivi Powerline possono essere una soluzione abbastanza economica per raggiungere zone della casa dove il segnale è normalmente debole, ma se il vostro router comincia a essere vecchio, vi conviene comunque un sistema mesh.
Il limite dei dispositivi Powerline è che potrebbero funzionare male con impianti elettrici non nuovissimi e che, attaccandosi alle prese elettriche, possono risultare abbastanza ingombranti. Infatti per la forma che hanno potrebbero occupare oltre che la presa a cui sono attaccati, anche quella accanto, e attaccarli alle ciabatte multipresa non è consigliato. Prima di fare acquisti, verificate che i dispositivi abbiano, oltre agli ingressi per i cavi Ethernet anche il WiFi: i più economici infatti potrebbero non averlo.
Secondo i test di Wirecutter, il prodotto migliore è TP-Link TL-WPA8630, che comprende due dispositivi e su Amazon costa 116 euro. Ha tre ingressi per cavi Ethernet e il WiFi.
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