Il Cile posticiperà il referendum costituzionale per contenere il contagio da coronavirus
Il Cile posticiperà il referendum indetto per rivedere la Costituzione ereditata dalla dittatura di Augusto Pinochet per evitare l’assembramento durante il voto e contenere il contagio da coronavirus (SARS-CoV-2): non si terrà più il 26 aprile ma il 25 ottobre. La decisione è stata presa giovedì dai parlamentari cileni, ora dovrà essere formalmente approvata da due terzi del parlamento.
Alvaro Elizalde, presidente del partito socialista all’opposizione, ha detto che «la salute dei cileni è la nostra priorità. Stiamo affrontando una crisi che richiede di agire in modo responsabile». I contagi accertati nel paese sono al momento 342, non si è a conoscenza di persone morte dopo aver contratto il virus.
Il referendum è una delle principali concessioni ottenute dai manifestanti antigovernativi cileni. Le proteste erano iniziate nell’ottobre 2019 dopo l’approvazione di una legge che aumentava il prezzo del biglietto della metropolitana della capitale Santiago, già molto caro se confrontato con lo stipendio medio dei lavoratori cileni. All’inizio si era trattato solo di proteste pacifiche, poi alcuni manifestanti avevano iniziato ad assaltare e dare fuoco a negozi e attività commerciali. Gli scontri si erano dunque fatti più intensi, per le strade di alcune città era arrivato l’esercito e in poco più di dieci giorni erano morte almeno 17 persone, centinaia erano state ferite e migliaia erano state arrestate.
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