Ibuprofene e coronavirus

Circolano messaggi che dicono cose infondate, ed è bene consultare il proprio medico prima di assumere farmaci anti-infiammatori

ibuprofene
(Sarah-Rose/Flickr)

Tra i tanti messaggi che circolano sui social media e su WhatsApp a tema coronavirus – tutti da prendere con una certa dose di diffidenza – ce n’è uno che sconsiglia in questo periodo di assumere anti-infiammatori e anti-piretici come l’ibuprofene o l’aspirina, perché favorirebbero le forme gravi di COVID-19, la malattia causata dal coronavirus. In realtà il messaggio dà una serie di informazioni false o estrapolate dal loro contesto ma che in un primo momento potrebbero sembrare verosimili, dato che sul tema si sono espresse anche fonti autorevoli come il ministro della Salute francese.

Innanzitutto, il messaggio attribuisce il testo al professor Walter Pascale dell’ospedale Galeazzi di Milano, ma come ha ricostruito Open contattando l’ospedale, Pascale non ha mai scritto né detto quelle cose. Inoltre non è vero che c’è «un annuncio» del ministero della Salute né che chi assume farmaci anti-ipertensivi (quelli che nel messaggio vengono chiamati “antiECA”) è più esposto all’infezione da coronavirus: lo ha specificato anche l’Associazione Italiana del Farmaco (AIFA), che ha raccomandato quindi di non modificare eventuali terapie con questi tipi di farmaci.

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È falso anche che ci siano giovani pazienti in Francia che abbiano in comune l’assunzione di ibuprofene, mentre non è dimostrato che principi attivi come l’ibuprofene favoriscano «le forme gravi» di COVID-19: sul coronavirus che provoca la malattia si sa ancora poco e i metodi per contrastarlo sono in via di sperimentazione, sia clinica sia in laboratorio. A questo proposito si è pronunciata anche l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), dicendo che «non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19». I medicinali che contengono le sostanze come l’ibuprofene e le altre citate dal messaggio sono detti FANS (“farmaci anti-infiammatori non steroidei”) e in generale vengono utilizzati soprattutto per curare i sintomi come le infiammazioni, i dolori articolari e la febbre.

Il messaggio che circola su WhatsApp contiene qualcosa di fondato: è vero che il consiglio di evitare i farmaci anti-piretici e anti-infiammatori in caso di COVID-19 lo ha dato per primo il ministro della Salute francese, il 14 marzo scorso. Successivamente molti giornali avevano riportato la notizia secondo cui anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità avrebbe raccomandato di evitare l’ibuprofene in presenza di sintomi di COVID-19. La notizia sembra sia arrivata da una conferenza stampa del portavoce dell’organizzazione, Christian Lindmeier, il cui contenuto però non è molto chiaro.

In realtà l’OMS non ha ancora comunicato nulla ufficialmente, dato che non sono stati fatti studi sufficientemente approfonditi sugli effetti dell’ibuprofene sui malati di COVID-19: tra gli scienziati al momento non c’è accordo sul fatto che l’ibuprofene possa aggravare le infezioni. In generale, comunque, è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di prendere un farmaco di qualsiasi tipo – compresi quelli contenenti ibuprofene o principi attivi simili – sia in caso di sospetto contagio da coronavirus sia in presenza di altri problemi di salute.

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