Il fratello dell’attentatore dell’Arena di Manchester è stato considerato a sua volta responsabile dell’attentato e condannato per 22 omicidi

Hashem Abedi
(EPA/LIBYAN INTERIOR MINISTRY/ANSA)
Hashem Abedi (EPA/LIBYAN INTERIOR MINISTRY/ANSA)

Hashem Abedi, 22enne britannico fratello del principale responsabile dell’attentato all’arena di Manchester del 2017, è stato dichiarato colpevole dell’uccisione delle 22 persone morte nell’attentato. Suo fratello Salman Abed è morto compiendo l’attacco. Abedi è stato condannato per aver aiutato il fratello nella costruzione delle bombe e nella pianificazione dell’attentato. La sua condanna verrà decisa nelle prossime settimane.

Secondo l’accusa, Abedi ebbe un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’attentato: procurò al fratello i componenti dell’ordigno esplosivo e lo aiutò a costruirlo. Sono state trovate le sue impronte digitali e tracce del suo DNA su pezzi di metallo che componevano la bomba e anche l’analisi del suo iPhone mostra che partecipò, con la creazione di account falsi con cui comprò componenti chimici e altri materiali, all’organizzazione dell’attentato. Hashem Abedi si trovava in Libia al momento dell’attentato; fu estradato in Regno Unito due anni dopo.

Il processo è durato sei settimane e secondo i giornali è stato il più importante contro un terrorista mai tenuto nel Regno Unito.

L’attentato avvenne nella sera del 22 maggio del 2017 durante un concerto della cantante Ariana Grande alla Manchester Arena, a cui stavano assistendo soprattutto adolescenti. Oltre alle 22 persone morte ci furono anche 139 feriti.