È morto Eduard Limonov
Era il controverso scrittore e politico russo reso celebre dalla biografia di Emmanuel Carrère, aveva 77 anni
Eduard Limonov, controverso scrittore e politico russo conosciuto per i suoi romanzi autobiografici in cui aveva raccontato la guerra in Jugoslavia e per aver fondato il Partito Nazional Bolscevico, è morto a 77 anni. Lo ha annunciato un deputato russo a TASS, l’agenzia di stampa nazionale, che ha confermato la notizia parlando con un assistente di Limonov. Non si sa ancora quali siano state le cause della morte di Limonov: il deputato ha detto però che è rimasto lucido fino all’ultimo.
Nei paesi occidentali la notorietà di Limonov era dovuta al fatto che era stato protagonista di una celebre biografia scritta dallo scrittore francese Emmanuel Carrère, Limonov, diventata un caso editoriale di grande successo nel 2011.
Limonov era nato nella città industriale di Dzeržinsk nel 1943, ed era cresciuto in Ucraina. Ebbe una giovinezza avventurosa e travagliata, formandosi culturalmente negli anni Sessanta e Settanta prima a Mosca e poi a New York, dove diventò un poeta emergente apprezzato soprattutto nella sottocultura di sinistra. Visse poi a Parigi, dove diventò un prolifico editorialista.
Negli anni Novanta tornò in Russia e fondò un giornale, Limonka, e il controverso Partito Nazional Bolscevico, di orientamento nazionalista e spesso accusato di derive neofasciste. A questo periodo risale anche la sua adesione alla causa nazionalista serba e il suo sostegno all’ex presidente Radovan Karadžić, che gli attirò moltissime e durature critiche. Oppositore del presidente russo Vladimir Putin, Limonov era stato detenuto più volte per terrorismo e per manifestazioni non autorizzate. Il suo ultimo romanzo, Zona industriale, era uscito nel 2018.