La Francia chiuderà scuole e università
Da lunedì, mentre le elezioni municipali di domenica non saranno rinviate: lo ha dichiarato il presidente Macron che ha tenuto un discorso alla nazione
Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un discorso alla nazione sull’emergenza provocata dall’epidemia di coronavirus (SARS-CoV-2). «Questa epidemia è la più grave crisi sanitaria che abbia colpito la Francia nell’ultimo secolo», ha detto e, tra le altre cose, ha annunciato la chiusura da lunedì di asili, scuole e università. Ha poi raccomandato che le persone che hanno più di settant’anni o che sono malate e vulnerabili rimangano a casa e che escano solo per motivi di necessità. In generale, ha chiesto che tutti limitino i loro spostamenti.
Dall’ultimo bilancio in Francia risultano 2.876 casi di contagio e 61 morti, 23 più di ieri. «Tutti ci hanno detto che nonostante gli sforzi per frenarlo, il virus continua a diffondersi. Lo sapevamo, lo temevamo», ha detto Macron. «Da lunedì e fino a nuovo avviso» saranno chiusi asili nido, scuole e università: «Per un semplice motivo: i nostri bambini e i più piccoli, secondo gli scienziati, sono coloro che sembrano propagare più rapidamente il virus».
Il presidente francese ha invece escluso il rinvio del primo turno delle elezioni municipali previsto per domenica 15 marzo: «Non c’è nulla che impedisca ai francesi, anche ai più vulnerabili, di andare alle urne», ha detto «ma sarà necessario garantire un rigoroso rispetto delle misure di sicurezza contro il virus». I trasporti pubblici saranno mantenuti in funzione («Fermarli significherebbe bloccare tutto, inclusa la possibilità di cure») e la fine della cosiddetta “trêve hivernale” – pausa invernale che va dal primo novembre al 31 marzo dell’anno successivo e durante la quale sono vietati gli sfratti – sarà posticipata di due mesi.
Macron ha espresso la sua riconoscenza a chi lavora negli ospedali e nella sanità («Se siamo stati in grado di limitare la propagazione del virus è grazie a loro. A questi eroi va la riconoscenza della nostra nazione»). Ha spiegato che «le cure ospedaliere non essenziali saranno posticipate» e ha detto che utilizzerà «tutti i mezzi necessari» per proteggere la salute dei cittadini, «qualunque sarà il costo»: «La salute non ha prezzo». Il presidente ha spiegato che «la malattia interesserà in primo luogo le persone più vulnerabili», che molte di loro «avranno bisogno di cure ospedaliere adeguate, in molti casi di supporti respiratori». Ma ha aggiunto che «Ciò che questa pandemia sta rivelando è che l’assistenza sanitaria gratuita, senza condizioni di reddito, carriera o professione, e il nostro stato sociale non sono costi o oneri, ma beni preziosi, beni essenziali quando il destino colpisce».
Macron ha poi fatto un lungo passaggio sull’economia e il lavoro. Ha chiesto alle aziende di permettere ai loro dipendenti di lavorare da casa, quando possibile: «Non aggiungeremo ai problemi di salute la paura del fallimento per gli imprenditori, la paura della disoccupazione e quella di arrivare a fine mese per i dipendenti. Sarà fatto tutto il necessario per proteggere dipendenti e aziende». Ha dunque annunciato che sarà implementato un meccanismo parziale di disoccupazione e indennizzo per i dipendenti costretti a non lavorare e che tutte le imprese potranno posticipare senza conseguenze il pagamento dei contributi dovuti a marzo.
Facendo riferimento alle decisioni della Banca Centrale Europea per far fronte alle conseguenze della pandemia di coronavirus – e che vanno quasi tutte nella direzione di fornire più liquidità (cioè denaro contante) alle banche – Macron le ha giudicate non sufficienti: «L’Europa reagirà in modo organizzato, massiccio, per proteggere la sua economia». «Dobbiamo evitare due insidie», ha poi spiegato: «Da un lato, il ripiegamento nazionalista. Questo virus non ha un passaporto. Dobbiamo unire le forze, coordinare le nostre risposte, cooperare. Il coordinamento europeo è essenziale e me ne occuperò. Non dobbiamo arrenderci ad alcuna semplificazione, o al panico». Ha aggiunto che domani proporrà al presidente Donald Trump un’iniziativa per contrastare questa crisi mondiale.
Macron si è poi rivolto ai suoi «cari compatrioti» dicendo che «tutte queste misure sono necessarie per la nostra sicurezza. Questa crisi deve essere l’occasione per una mobilitazione nazionale di solidarietà tra generazioni (…) Conto su tutti noi per inventare in questo periodo nuove forme di solidarietà. Possiamo essere più forti, tutti insieme». Ha detto che da questo momento «dovremo imparare una lezione, mettere in discussione il modello di sviluppo nel quale il nostro mondo si è impegnato per decenni e che svela le debolezze delle nostre democrazie». E infine: «La Francia unita è la nostra migliore risorsa per i tempi difficili che stiamo attraversando. Staremo tutti insieme. Viva la Repubblica, viva la Francia!».