Come riconoscere una notizia falsa sul coronavirus
Imparare a diffidare, individuare siti e fonti affidabili, farsi qualche domanda opportuna e controllare su Internet, quando si riesce
Negli ultimi giorni sono state molte le “fake news” sul coronavirus circolate online, basate su cose sentite dire e su informazioni inventate, false e persino pericolose. Alla confusione di informazioni concorrono sia i mezzi di informazione che fonti con un qualche grado di autorevolezza (si veda il caso del presidente dell’Ordine dei Biologi).
Il Post – come diversi altri siti – sta lavorando anche per smentire la disinformazione che circola soprattutto su WhatsApp o sui social network. Ma rincorrere ciascuna voce infondata o inventata è impossibile: è necessario che tutti siano in grado di riconoscere le “fake news”, evitando di diffonderne. Ecco una serie di consigli per riuscirci.
Diffidare
Entriamo nell’ordine di idee – difficile, non ci siamo abituati – che una cosa che leggiamo non sempre è vera solo perché è scritta. Né perché ce l’ha inoltrata o condivisa qualcuno che conosciamo. Né perché sta su un sito internet. E nemmeno perché sta su un sito internet che conosciamo: informazioni false (come quella dello studio sulla sopravvivenza e distanza che può coprire il virus) diffuse in questi giorni sono state pubblicate da testate famose e importanti, per trascuratezza nel verificarne la fonte.
Orientarsi
Diffidare non significa diventare paranoici, o pensare che tutti mentano e vogliano ingannarci: non è vero, e ci sono siti, media o autori che lavorano con attenzione e correttezza. Ma bisogna individuarli, registrarne l’affidabilità, costruirsi una propria mappa di fonti autorevoli e serie: è un impegno faticoso e a cui non siamo abituati (vorremmo leggere i giornali e prendere tutto per buono), ma se si vuole sapere la verità e capire le cose, è necessario.
Il passo più semplice per cominciare a farlo è iniziare a registrare quali fonti sono state inaffidabili su questa o quella notizia. Se sono state trascurate – o falsificatrici – una volta, può essere stato un errore inevitabile, ma comincia a metterci in maggior sospetto.
Aspettare
Quando ricevete un messaggio, una notizia, un documento che vi colpisca e che vi spinga a mostrarlo immediatamente a qualcun altro, pensate che quello è un primo sintomo possibile di una notizia costruita per ottenere quell’effetto. Non è sempre così, naturalmente, ma per capirlo meglio la prima cosa da fare è fermarsi, aspettare, pensare.
Studiare la notizia, notare gli eventuali refusi in un documento ufficiale, chiedersi come mai la sappiamo solo noi adesso prima di tutti quelli che conosciamo, domandare a chi ce l’ha mandata “da dove viene?”. Se è un audio di WhatsApp, per esempio, sapere identificare la persona della voce: dire in un audio che si è anestesisti al Policlinico di Milano, non fa di quella persona un anestesista del Policlinico di Milano. Il consiglio è di riflettere, aspettare.
Controllare
Da anni controllare è diventato facilissimo, grazie alle molte fonti accessibili online. Se riceviamo un messaggio che dice che spargeranno disinfettante con gli elicotteri, o che bere alcolici limita la diffusione del contagio, la prima cosa da fare è cercare su Google: elicotteri disinfettanti coronavirus o bere alcol coronavirus. Oppure, per citarne un’altra: vitamine coronavirus. Un ulteriore controllo utile è sui siti in inglese, che sono molti di più: drink alcohol coronavirus.
Se non trovate informazioni sufficienti, provate nella ricerca a usare la stessa parola bufala, oppure hoax, in inglese, insieme alla cosa che volete verificare. Ma ricordate: Google non vi dice per forza la verità, controllate sempre l’affidabilità del sito su cui finite.