Gli ultimi dati sul coronavirus in Italia
Tra ieri e oggi sono morte 196 persone positive al virus, ha detto la Protezione civile: in Lombardia in un giorno solo sono stati ricoverati 94 pazienti in terapia intensiva
Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile mercoledì pomeriggio, le persone che in Italia sono risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) dall’inizio dell’epidemia sono 12.462: questo dato comprende sia le persone “guarite” (1.045, 41 in più di ieri) che quelle morte (827, 196 in più di ieri). Le persone attualmente positive al coronavirus sono 10.590, 2.076 in più rispetto a martedì.
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha specificato che l’elevato aumento di persone contagiate nell’ultimo giorno è dovuto ad alcuni dati relativi alla Lombardia che ieri mancavano: si tratta di circa 600 contagiati che si trovano in isolamento domiciliare.
La regione in cui si sono registrati più casi è la Lombardia (7.280 da quando è iniziata l’epidemia, e 5.763 attualmente positivi), seguita dall’Emilia-Romagna (1.739 in tutto e 1.588 attualmente positivi) e dal Veneto (1.023 casi totali e 940 attualmente positivi). I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 560 in Lombardia (94 in più di ieri), 104 in Emilia-Romagna (6 in più di ieri) e 68 in Veneto (1 in più di ieri).
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Secondo l’ultimo rapporto sul coronavirus pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, finora in tutti i casi italiani l’infezione è avvenuta direttamente in Italia, fatta eccezione per i primi tre casi segnalati nel Lazio che derivavano invece da contagi all’estero, probabilmente in Cina. Il rapporto dice anche che la Lombardia ha segnalato tra i contagiati una persona di nazionalità iraniana che si sarebbe “verosimilmente infettata in Iran”. Alcuni giornali hanno pubblicato articoli sulla possibilità che la fonte dei contagi in Lombardia fosse quindi iraniana, ma il documento dell’ISS non arriva a questa conclusione: semplicemente indica quel caso come diverso da tutti gli altri, dovuti a contagi diretti in Italia per tutti i casi italiani finora analizzati.
A due giorni dalla decisione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di estendere a tutta l’Italia le misure in vigore da domenica in ampie aree del Nord Italia per contenere la diffusione del coronavirus, mercoledì il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha inviato al governo una lettera per proporre misure ancora più stringenti per la sua regione, la più interessata dal contagio. Fontana ha chiesto di chiudere tutte le attività “non essenziali” per contenere l’epidemia di coronavirus (si parla di tutti i negozi che non vendono generi alimentari o di prima necessità, bar, ristoranti, alberghi e i servizi terziari).
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La richiesta di Fontana è arrivata dopo che questa mattina Conte aveva detto che avrebbe valutato richieste in tal senso da parte delle regioni, specificando però che oltre alle necessità della salute, ci sono anche altri interessi che vanno valutati, come ad esempio la libertà dei cittadini. Sempre questa mattina Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri hanno annunciato che il governo stanzierà fino a 25 miliardi di euro per fronteggiare l’epidemia di coronavirus (di cui 20 miliardi provenienti da maggiore indebitamento che sarà fatto nel corso di quest’anno). Questo denaro verrà utilizzato per rafforzare il servizio sanitario nazionale e per fornire aiuti economici a imprese e famiglie.
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