Lo spostamento di persone da Nord a Sud farà aumentare i contagi, dice Walter Ricciardi
Che è consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus in Italia
Luca Carra, direttore del giornale online Scienza in rete, che si occupa di divulgazione scientifica, ha intervistato Walter Ricciardi sull’emergenza in Italia provocata dall’epidemia di coronavirus, parlando tra le altre cose delle conseguenze degli spostamenti di persone da Nord a Sud dopo il primo decreto del governo approvato sabato scorso che isolava la Lombardia e altre 14 province italiane. Ricciardi è membro del comitato esecutivo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, nella gestione dell’emergenza del coronavirus in Italia.
Parlando della situazione italiana, Ricciardi ha detto di aspettarsi «ancora almeno due settimane dure», perché le misure adottate dal governo «hanno bisogno di tempo vista l’alta contagiosità del virus». Ricciardi ha espresso preoccupazione per un possibile aumento di contagi in alcune zone oggi meno interessate dal coronavirus – aumento causato soprattutto dai movimenti della popolazione da Nord e Sud degli ultimi giorni:
«Questa settimana sarà ancora di aumento, purtroppo prevedo che questi movimenti della popolazione da Nord a Sud e la sottovalutazione del problema nelle altre regioni farà emergere casi in altre parti del Paese. Soprattutto la mia preoccupazione sono Roma e Napoli»
Secondo Ricciardi, questo movimento di persone «assolutamente inconsulto e incontrollato dal Nord al Sud» dopo la diffusione del primo decreto del governo ha contribuito ad alimentare la preoccupazione che l’epidemia si potesse diffondere anche nel resto del territorio, e alla decisione del governo di adottare il secondo decreto che estendeva le restrizioni più rigide a tutta Italia.
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Un altro tema di cui ha parlato Ricciardi nell’intervista è stato quello del tasso di letalità del coronavirus, che in Italia è più alto rispetto a quello di altri paesi, come la Corea del Sud, la Francia e la Germania.
Secondo Ricciardi, i motivi sono diversi. Anzitutto in Italia «probabilmente sovrastimiamo perché mettiamo al numeratore tutti i morti senza quella maniacale attenzione alla definizione dei casi di morte che hanno per esempio i francesi e i tedeschi»: ci si attiene ai conti fatti dalle singole regioni, anche se nell’ultima settimana si è cercato di introdurre un correttivo con una valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità. Inoltre nel calcolare la letalità le autorità italiane mettono al denominatore soltanto i casi positivi come definiti dall’OMS, e non tutti quelli che si stimano essere positivi (oggi i tamponi in Italia vengono fatti solo alle persone con sintomi già significativi): se venissero inclusi anche i casi di questa seconda categoria, la letalità sarebbe sicuramente inferiore.
Ci sono altri due motivi che potrebbero spiegare l’alta letalità del coronavirus in Italia. Il primo è la demografia: l’età media dei pazienti cinesi ospedalizzati è di 46 anni, mentre la nostra è molto più alta. Il secondo è il fatto che il sistema sanitario italiano nelle aree più interessate dall’epidemia – e in particolare i reparti di terapia intensiva – «è veramente sotto stress, per usare un eufemismo».
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Ricciardi ha fatto anche delle previsioni relative agli altri paesi che potrebbero registrare presto un aumento dei casi. Ha detto:
«Prevedo che l’infezione si espanderà anche negli altri Paesi, come Germania e Francia, che seguiranno l’iter italiano. […] Prevedo che negli Stati Uniti sarà una catastrofe, perché lì il virus sta avanzando incontrastato. Di fatto lì non lo testano neanche, trattandosi di un sistema che non ha grandi risorse di sanità pubblica. Questo potrebbe far sì che fra una settimana-dieci giorni l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiari lo stato pandemico»