Le misure imposte dalle regioni del Centro e del Sud per chi proviene dalle zone “isolate” del Nord
Regione per regione: prevedono quasi tutte un periodo di autoisolamento di 14 giorni e l'obbligo di avvisare il proprio medico curante
Dopo l’annuncio del decreto del governo (qui) per contenere la diffusione del coronavirus in Italia, diversi governatori delle regioni del Centro e del Sud Italia hanno approvato delle ordinanze che impongono la quarantena di 14 giorni e altre misure per chi arriva dalla Lombardia e dalle 14 province italiane in cui il governo ha previsto importanti limitazioni ai movimenti.
In generale, tutte impongono di avvisare il proprio medico curante del proprio rientro, di rispettare un isolamento di 14 giorni, di non viaggiare e spostarsi ulteriormente, di avvisare il medico alla comparsa di eventuali sintomi e di restare reperibili per qualsiasi controllo.
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Lazio
La regione Lazio ha approvato un’ordinanza che «impone a tutte le persone che abbiano fatto, stanno o faranno ingresso nella Regione Lazio dalle “zone rosse”, di comunicare tale circostanza al numero verde 800.118.800 che si coordina con il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente in raccordo con il medico di medicina generale (MMG) o il pediatra di libera scelta (PLS). L’ordinanza impone di osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza fino alla valutazione a cura del dipartimento di prevenzione».
Toscana
La Regione ha pubblicato un’ordinanza del presidente Enrico Rossi che prevede, per i prossimi 90 giorni, l’obbligo per chiunque entri nella regione o vi sia entrato negli ultimi quattordici giorni dopo avere soggiornato nelle zone del mondo a rischio epidemiologico o nelle regioni e province isolate «di procedere all’isolamento fiduciario volontario dal giorno dell’ultima esposizione, comunicando tale circostanza, soprattutto in presenza di sintomi, se residente o domiciliati in Toscana», al proprio medico di famiglia o al numero unico dell’Azienda USL di riferimento.
Puglia
Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, ha firmato sabato notte un’ordinanza (qui) che impone una quarantena di 14 giorni per chi rientra dalla Lombardia e dalle province isolate per il coronavirus, in modo da evitare la diffusione del virus nella regione.
Il provvedimento, annunciato da Emiliano con un post su Facebook, prevede anche l’obbligo di comunicare il proprio rientro in Puglia al proprio medico curante, il divieto di viaggiare o spostarsi nella regione, di restare raggiungibili per un’eventuale sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, di avvertire il proprio medico.
Emiliano su Facebook si è anche rivolto direttamente alle persone che stanno cercando di raggiungere la Puglia dalle province isolate:
«Fermatevi e tornate indietro.
Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata.
Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo.
State portando nei polmoni dei vostri fratelli e sorelle, dei vostri nonni, zii, cugini, genitori il virus che ha piegato il sistema sanitario del nord Italia».
Campania
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato un’ordinanza che riguarda tutte le persone che sono entrate o entreranno nella regione dal 7 marzo al 3 aprile e che provengono dalla Lombardia e dalle altre 14 province.
Queste persone devono comunicare il rientro al proprio medico curante, restare in isolamento per 14 giorni dall’arrivo, rimanere disponibili per osservazioni, avvisare il medico alla comparsa di sintomi e non spostarsi o viaggiare. Inoltre i concessionari dei servizi di trasporto aereo, ferroviario, autostradale dovranno mettere a disposizione delle forze dell’ordine e del centro di unità di crisi appositamente predisposto i nominativi dei viaggiatori provenienti da quelle regioni.
Abruzzo
Il presidente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, che si trova in auto isolamento volontario dopo essere venuto in contatto con il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, ha detto che «quanti stanno ‘fuggendo’ dalle ‘zone rosse’ stanno facendo esattamente il contrario di quanto dovrebbero fare, mettendo a rischio la salute dei loro cari e dei loro concittadini. Se proprio non sono in tempo per fermarsi e tornare indietro, abbiano almeno il senso civico e la coscienza di restare a casa in isolamento per due settimane».
Anche Marsilio ha firmato una ordinanza in cui obbliga all’isolamento per 14 giorni chi arriva dalle province isolate, ad avvisare il proprio medico del rientro e di eventuali sintomi, a non spostarsi e a restare disponibile a controlli.
Calabria
La governatrice della Calabria, Jole Santelli, ha firmato un’ordinanza che prevede «per chiunque chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso negli ultimi quattordici giorni dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, la misura della quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva».
Chi rientra deve avvisare il proprio medico o al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale, che dovranno fornire giornalmente informazioni sulle persone in quarantena al Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie e al Prefetto. Trenitalia e le altre società di trasporto devono fornire l’elenco dei passeggeri provenienti dalle zone isolate.
Santelli ha spiegato che la Calabria «non è in grado di reggere un’emergenza sanitaria grave» e ha chiesto al governo «il blocco delle partenze verso la Calabria, per ordinanza regionale noi stiamo facendo i controlli negli aeroporti, ma non possiamo chiudere ingressi, treni e pullman. Il governo blocchi l’esodo verso la Calabria che rischia di innescare una bomba emergenziale. Chiediamo immediati ed urgenti controlli su treni e nelle stazioni dei pullman». Ha fatto un appello a chi sta tornando in Calabria dicendo:
«Cari calabresi, è una follia. La diffusione della bozza di decreto sulla nuova zona rossa sta portando ad un vero esodo verso il sud, ed in particolare verso la Calabria.Siamo preoccupati ed a lavoro senza sosta per preservare la nostra terra da chi non ha ben compreso la gravità del rientro senza controllo. Ritornare dal Nord in modo incontrollato mette in pericolo la nostra terra e gli affetti di tutti. Non fatelo. Fermatevi!»
Molise
Il presidente della regione Donato Toma ha firmato un’ordinanza che prevede di comunicare entro due ore il rientro al proprio medico curante e di restare in isolamento per i 14 giorni successivi, oltre che il divieto di viaggi e spostamenti, l’obbligo di restare disponibili per eventuali controlli e di avvisare il medico ai primi eventuali sintomi.
Sicilia
Il presidente della Sicilia Nello Musumeci, in isolamento volontario dopo essere venuto in contatto con il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori e ai 390 sindaci dell’Isola. Impone a chi sbarca in Sicilia e proviene dalle regioni isolate di informare il medico di base e porsi in isolamento per 14 giorni.
Sardegna
Il presidente della Sardegna, Christian Solinas, ha emesso un’ordinanza «per difendere la salute dei sardi» che impone l’isolamento di 14 giorni per chi arriva da porti e aeroporti dalle zone isolate dove dovranno «comunicare al personale addetto ai controlli il domicilio» in cui osserveranno l’isolamento, l’obbligo di avvisare il proprio medico del rientro, di rendersi sempre rintracciabili per qualunque controllo e di non viaggiare o spostarsi.
Basilicata
Il presidente della Basilicata, Vito Bardi, ha emanato un’ordinanza che prevede l’isolamento a chi torna dalle cosiddette zone rosse e a comunicare la propria presenza al medico di medicina di base a un numero verde istituito dalla regione: 800996688. «Agli stessi soggetti è richiesto, ancora, di evitare contatti sociali, di osservare il divieto di spostamenti e viaggi, di rimanere raggiungibili per le attività di sorveglianza. Se compaiono sintomi, si deve avvertire immediatamente il medico di base, il pediatra o l’operatore di sanità pubblica territorialmente».