Il coronavirus nel resto del mondo
Cina, Corea del Sud e Iran continuano a essere i paesi con più casi, ma nei primi due sembra che il numero di nuovi contagi stia diminuendo
In tutto il mondo si sta parlando della diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia per via della decisione del governo di isolare la Lombardia e 14 province, ma intanto anche all’estero il numero dei contagi continua a crescere. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) i casi confermati di infezione da SARS-CoV-2 nel mondo sono più di 105mila; tra il 7 e l’8 marzo ne sono stati registrati 3.656. Le persone infettate che sono morte sono 3.584.
Da venerdì vari altri paesi hanno annunciato i loro primi casi di infezione da coronavirus nel loro territorio – tra gli altri, il Brasile, la Bulgaria, la Colombia, la Costa Rica, l’Ecuador, Malta, il Messico e il Paraguay – e i paesi con casi accertati sono ormai più di 100. Sabato l’Argentina ha annunciato la prima morte in America Latina di una persona contagiata: era un uomo di 64 anni con precedenti problemi di salute, tra cui il diabete.
La Cina continua a essere il paese con il maggior numero di contagi (più di 80mila) e nelle 24 ore precedenti al rapporto dell’OMS le morti sono state 27. Inoltre la stragrande maggioranza dei nuovi casi sono stati trovati a Wuhan, la città da cui è partita l’epidemia; pochi nel resto dell’Hubei, la regione in cui si trova Wuhan, e nel resto del paese. Dai numeri ufficiali del governo cinese, insomma, sembra che la diffusione del virus nel paese stia rallentando. La Cina ha detto che i nuovi dati mostrano che le rigide misure di contenimento attuate stanno funzionando, ma, dice un articolo del New York Times, fuori dal paese ci si preoccupa ancora che i dati cinesi siano incompleti.
Sabato intanto almeno dieci persone sono morte per il crollo di un hotel di Quanzhou destinato alla quarantena delle persone positive al coronavirus. Al momento del crollo, di cui non si conoscono ancora le cause, nell’hotel c’erano 71 persone: una ventina è ancora dispersa, probabilmente intrappolata sotto le macerie. I soccorritori sono ancora al lavoro.
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In Corea del Sud, il paese con il maggior numero di contagi confermati dopo la Cina, i nuovi casi confermati dall’OMS sono 367. Circa il 75 per a Daegu, nel sud del paese. Sabato il sindaco della città Kwon Young-jin ha detto che il numero di nuovi casi nel comune è sceso sotto 300 per la prima volta dal 29 febbraio e ha espresso la speranza che continui a diminuire. La Corea del Sud è uno dei paesi che ha testato per il virus il maggior numero di persone: migliaia ogni giorno, per un totale di più di 181mila. Da lunedì, a causa di una carenza di mascherine protettive, il governo avvierà un sistema di razionamento per ridurre il numero di mascherine che ogni persona può acquistare ogni settimana.
In Iran, il quarto paese più colpito dal SARS-CoV-2 (ufficialmente l’Italia è il terzo) e tra i più impreparati a gestire l’emergenza sanitaria, i casi confermati dall’OMS finora sono 5.823, di cui più di mille nella giornata di sabato: in nessun altro paese sono aumentati così tanto in un solo giorno. I morti per ora sono 145. I contagi sono molto diffusi anche tra i membri delle istituzioni: almeno 23 parlamentari sono infetti e venerdì è morta la deputata 55enne Fatemeh Rahbar.
Su Twitter il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha chiesto agli altri paesi del mondo di opporsi alle sanzioni economiche degli Stati Uniti contro l’Iran che, ha detto, stanno danneggiando il paese nel cercare di contenere la diffusione del SARS-CoV-2.
.@realDonaldTrump is maliciously tightening US' illegal sanctions with aim of draining Iran's resources needed in the fight against #COVID19—while our citizens are dying from it.
The world can no longer be silent as US #EconomicTerrorism is supplanted by its #MedicalTerrorism.
— Javad Zarif (@JZarif) March 7, 2020
Negli Stati Uniti il numero di casi confermati dall’OMS è più basso rispetto a vari paesi europei – oltre all’Italia, Germania (795), Francia (706) e Spagna (430) – e al Giappone (455) ma sta aumentando la preoccupazione. I casi di contagi da SARS-CoV-2 confermati dall’OMS nel paese sono 213. Lo stato più colpito è quello di Washington, nel nord-ovest del paese: 9 persone che erano ospitate nella casa di riposo Life Care Center, alla periferia di Seattle, sono morte dopo aver contratto il virus; in totale il numero di morti legate al coronavirus nello stato è 14.
Nello stato di New York i casi sono passati da 44 a 76 venerdì e il governatore Andrew Cuomo ha dichiarato lo stato di emergenza, che permette alle autorità statali di usare fondi e risorse speciali. Cuomo ha criticato l’amministrazione del presidente Donald Trump, che negli ultimi giorni aveva diffuso alcuni messaggi contraddittori: giovedì il vicepresidente Mike Pence aveva detto che nel paese non ci sono abbastanza test per il coronavirus per soddisfarne la domanda, mentre venerdì pomeriggio Trump ha detto che ce ne sono per tutti quelli che ne hanno bisogno.
Intanto la nave da crociera Grand Princess – che appartiene alla stessa compagnia della Diamond Princess – è bloccata al largo delle coste californiane, vicino a San Francisco, dopo che 21 delle più di 3.500 persone a bordo (19 sono membri dell’equipaggio) sono risultate positive ai test per il coronavirus. Secondo quanto comunicato dalla società proprietaria della nave, la Grand Princess potrà attraccare lunedì a Oakland e sbarcheranno prima di tutti i passeggeri che hanno bisogno di cure mediche; gli altri saranno messi in quarantena in strutture gestite dal governo federale americano, quelli residenti in California all’interno dello stato, gli altri in altri stati. La Grand Princess aveva viaggiato dalla California alle Hawaii prima di tornare verso la California.
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Un’altra notizia relativa agli Stati Uniti è che una persona che aveva partecipato a un convegno di politici conservatori vicino a Washington la settimana scorsa è risultata positiva al coronavirus: sia Trump che Pence avevano tenuto un discorso al convegno. Il presidente ha detto di non essere preoccupato e di non aver intenzione di ridurre i suoi comizi per la campagna elettorale, nonostante gli assembramenti di persone siano stati vietati in diverse parti degli Stati Uniti.
Dopo l’Italia, la Germania è il secondo paese europeo con il maggior numero di casi di infezione da coronavirus ma nessuna persona contagiata dal virus è morta nel territorio tedesco. Finora non sono state introdotte particolari misure per contenere il contagio ma il ministro della Salute Jens Spahn ha consigliato ai cittadini di non fare viaggi nei paesi stranieri più colpiti dall’epidemia e nello stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia, dove sono stati registrati più di 300 casi. Sabato il quotidiano Handelsblatt ha scritto che i partiti della coalizione di governo stanno discutendo di introdurre un sistema per permettere alle aziende di ridurre l’orario di lavoro dei propri dipendenti.
In Francia una seconda deputata dell’Assemblea Nazionale, Elisabeth Toutut-Picard, è risultata positiva al coronavirus e ci sono ormai casi in tutte le regioni del paese. Per ora le scuole sono chiuse, temporaneamente, solo in due dei dipartimenti più colpiti, l’Oise e l’Alto Reno. Un’altra misura di contenimento introdotta nei due dipartimenti è la «limitazione di tutti i ritrovi di persone, salvo quelli essenziali alla vita sociale e democratica», ha annunciato il primo ministro Édouard Philippe. Nel resto della Francia sono stati vietati i raduni di più di 5mila persone fino alla metà di aprile. La maratona di Parigi, che avrebbe dovuto essere il 6 aprile, è stata posticipata al 18 ottobre; per il momento invece non sono state posticipate le elezioni amministrative programmate per il 15 e il 22 marzo.