Gli ultimi dati sul coronavirus in Italia
Venerdì il numero dei nuovi contagi ha superato il record del giorno precedente, e c’è anche il numero massimo di decessi in un giorno
Secondo gli ultimi dati diffusi venerdì dalla Protezione Civile, in Italia le persone risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) sono 4.636, comprese quelle “guarite” (523, 109 in più rispetto a ieri) e quelle morte (197, 49 più di ieri). Le regioni italiane più interessate continuano a essere la Lombardia con 2.612 casi positivi totali, l’Emilia-Romagna con 870 casi, e il Veneto con 488.
Negli ultimi giorni la situazione si è complicata in particolare in alcune province lombarde, dove il numero dei casi positivi sta continuando a crescere in misura significativa. In Lombardia le persone attualmente positive sono 2.008, di cui 1.622 ricoverate con sintomi, 309 in terapia intensiva e 77 in isolamento domiciliare.
Per dedicare più risorse ai reparti degli ospedali che si stanno occupando di curare le persone affette dalla COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus, la Regione Lombardia ha annunciato venerdì mattina nuove misure relative alle attività delle strutture sanitarie.
L’assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha detto che in Lombardia da lunedì 9 marzo le visite e le terapie ambulatoriali già programmate saranno sospese, così come le operazioni chirurgiche rinviabili (quindi quelle non urgenti). L’obiettivo, ha detto Gallera, è quello di «aumentare la disponibilità di posti letto in terapia intensiva», ma anche il numero di medici e infermieri da dedicare ai pazienti ricoverati per la COVID-19, che diventano sempre di più.
Leggi anche: Com’è davvero la storia del “paziente 1” tedesco
Una persona è risultata positiva al test per il coronavirus nella Città del Vaticano, paese che finora non aveva registrato casi. Il direttore della sala stampa del Vaticano, Matteo Bruni, ha annunciato che venerdì mattina «sono stati temporaneamente sospesi tutti i servizi ambulatoriali della Direzione Sanità e Igiene dello Stato per poter sanificare gli ambienti», ma ha precisato che il Pronto Soccorso ha continuato a funzionare.
Venerdì è stata inoltre annunciata la chiusura di un intero reparto dell’ospedale Molinette di Torino, il terzo più grande d’Italia, e la messa in quarantena del personale medico che opera nel reparto di Medicina interna: secondo la Stampa, si parla di 25 infermieri e 6 medici. La decisione è stata presa perché una coppia di anziani ricoverata è risultata positiva al coronavirus. I due pazienti erano arrivati domenica al pronto soccorso per quella che si pensava fosse un’influenza: secondo Repubblica il figlio lavorerebbe a Lodi, vicino a un focolaio dell’epidemia, ed era andato a Torino a trovarli. La figlia della coppia ha però smentito questa ipotesi, sostenendo che il fratello «non vive e non lavora in una zona rossa» e «non è nemmeno mai stato a Lodi».
Leggi anche: Il coronavirus se ne andrà col caldo?
Anche la Regione Lazio ha annunciato alcune misure per affrontare l’emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus.
Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha annunciato un’ordinanza per potenziare le strutture ospedaliere dedicate ai pazienti affetti da COVID-19. Zingaretti ha detto che verranno raddoppiati i posti letto all’Istituto nazionale malattie infettive “Lazzaro Spallanzani”, dove tra le altre cose erano state ricoverate le prime due persone in Italia – due turisti cinesi – risultate positive al test per il coronavirus. Zingaretti ha anche annunciato che l’ospedale Columbus Gemelli diventerà il secondo centro regionale dedicato ai pazienti con la COVID-19.
Venerdì il governo ha pubblicato alcune precisazioni riguardo al decreto emanato il 4 marzo per limitare la diffusione del coronavirus. Ha ribadito che gli eventi e le competizioni sportive saranno consentiti solo senza pubblico, ad eccezione della zona rossa, dove continueranno a essere vietate completamente, e ha specificato che le attività sportive non agonistiche dovranno svolgersi solo se sarà possibile garantire una distanza di almeno un metro tra persona e persona.
Il governo ha precisato anche che nella sola Lombardia e nella sola provincia di Piacenza fino al 3 aprile saranno sospese tutte le attività di «palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (con la sola eccezione dell’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali e centri ricreativi».