Le ultime sul coronavirus dal mondo
I contagiati sono più di 94mila: gli ultimi paesi in cui sono stati accertati nuovi casi sono Argentina, Cile e Polonia
Al momento i casi di coronavirus (SARS-CoV-2) nel mondo sono più di 94mila, mentre le morti legate in qualche modo al virus sono 3.222. Il paese con il maggior numero di contagi è la Cina, dove ne sono stati accertati più di 80mila con quasi 3mila morti, seguita dalla Corea del Sud con 5.621 casi, dall’Iran con 2.922 e dall’Italia con 2.502 (anche se si sospetta che in Iran siano molti di più).
Nelle ultime ore, inoltre, ai paesi in cui sono stati accertati i primi casi si sono aggiunti Argentina, Cile e Polonia. Martedì è stata anche accertata la prima morte legata al coronavirus in Spagna, dove i contagiati sono 202: un uomo morto a Valencia lo scorso 15 febbraio, su cui è stato effettuato il tampone solo dopo il decesso.
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Tra gli altri paesi più colpiti ci sono il Giappone con 319 casi, la Germania con 244 casi e la Francia con 212 casi: a Parigi, in Francia, mercoledì è stata annunciata la riapertura del museo del Louvre, rimasto chiuso da domenica per precauzione.
Nel Regno Unito finora sono stati registrati 85 casi di contagio e nessuna morte, ma secondo Chris Whitty, consulente del governo britannico sulla sanità, ci si aspetta che nei prossimi giorni ci saranno un aumento significativo dei contagi e “alcune morti”. In India, invece, ci sono in tutto 28 persone positive al coronavirus, tra cui 16 turisti italiani.
Negli Stati Uniti i casi confermati sono 132, molti dei quali nello stato di Washington, dove ci sono stati anche 9 morti: il numero potrebbe salire di molto nei prossimi giorni, dato che il presidente Donald Trump ha detto che entro la fine di questa settimana verranno effettuati circa un milione di tamponi in tutto il paese. A causa della diffusione del coronavirus, inoltre, mercoledì Google – una delle più grandi aziende al mondo – ha annunciato che annullerà I/O, la grande serie di conferenze che organizza ogni anno per presentare le sue novità agli sviluppatori e che si sarebbe dovuta tenere tra il 12 e il 14 maggio a Mountain View (California).
A causa del coronavirus, inoltre, martedì la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di abbassare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale, il massimo dalla crisi economica del 2008. La decisione è stata presa per il timore dei danni che la diffusione del virus potrebbe arrecare all’economia statunitense: un tasso di interesse più basso, infatti, rende più conveniente per le banche prestare il denaro e più facile fare credito ai cittadini e alle imprese. Sempre martedì il presidente della Banca Mondiale, David Malpass, ha annunciato lo stanziamento di 12 miliardi di dollari destinati ai paesi in via di sviluppo per far fronte all’emergenza coronavirus.
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Una delle situazioni che preoccupano di più è quella dell’Iran, dove si ha il forte sospetto che i contagi possano essere molti di più di quelli effettivamente accertati. Ufficialmente, le persone morte che avevano contratto il coronavirus sono state 92, ha annunciato il ministro della Sanità mercoledì. Ieri il paese ha anche annunciato che rilascerà temporaneamente più di 54mila detenuti per il timore della diffusione del virus nelle carceri del paese, molte delle quali sono particolarmente affollate.
Il provvedimento, hanno detto le autorità giudiziarie iraniane, riguarderà solo i carcerati che sono risultati negativi al test per il coronavirus e che hanno da scontare una condanna non superiore ai cinque anni. Tra le persone rilasciate potrebbe esserci anche Nazanin Zaghari-Ratcliffe, cittadina con nazionalità sia britannica che iraniana detenuta in Iran dal 2016 con l’accusa di aver «cospirato contro il governo iraniano».
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