Cosa hanno progettato le architette che hanno vinto il Pritzker Prize
Cioè il più importante premio internazionale per l'architettura
Tra gli edifici più importanti progettati dalle architette irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara dello studio Grafton – che martedì hanno vinto il Pritzker Prize, il più importante riconoscimento internazionale per l’architettura – ci sono la sede dell’Università Bocconi di Milano inaugurata nel 2008 con cui vinsero il “World Building of the Year”, il campus universitario UTEC a Lima, in Perù (2015), la sede del ministero del Tesoro di Dublino (2009), il dipartimento di Economia dell’università di Tolosa 1 Capitole (2019), la scuola di medicina dell’università di Limerick (2012) e la sede del London School of Economics and Political Science, ancora in costruzione. Nel 2018 furono anche curatrici della Biennale di architettura di Venezia.
Farrell e McNamara, che fondarono lo studio Grafton nel 1978, si sono occupate soprattutto di edifici destinati all’istruzione e a ospitare istituzioni civiche, oltre che a progetti di case popolari. I loro progetti coniugano armonicamente gli spazi interni con l’estero e sono particolarmente attenti all’uso della luce, che penetra in modo naturale negli spazi. Inoltre rispecchiano e rispettano lo spirito del luogo, inserendosi armonicamente nell’ambiente circostante e contribuendo ad animarlo e migliorarlo.
Le due hanno lavorato soprattutto in Irlanda, il loro paese, ma hanno vinto concorsi anche in Francia, Italia e Perù. Tra i motivi per cui sono state scelte, si legge sul sito del Pritzker Prize, è «l’aver creato edifici in grado di essere presenze monumentali, all’occorrenza, ma che sono suddivisi in zone e con dettagli tali da disegnare spazi con un senso di intimità, in grado di favorire la nascita di una comunità».