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  • Mercoledì 4 marzo 2020

L’originale piano di Bloomberg per vincere le primarie è fallito

Il ricchissimo ex sindaco di New York aveva saltato le prime tappe e investito un sacco di soldi in spot pubblicitari

(AP Photo/Lynne Sladky)
(AP Photo/Lynne Sladky)

Aggiornamento delle 16: Michael Bloomberg si è ritirato dalle primarie dei Democratici.

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L’originale e spericolato piano senza precedenti di Michael Bloomberg per vincere le primarie dei Democratici statunitensi – sintetizzabile nella decisione di saltare le prime tappe, spendere una montagna di soldi in spot televisivi e puntare tutto sugli stati che avrebbero votato in contemporanea il 3 marzo – è fallito piuttosto clamorosamente nel cosiddetto Super Tuesday, in cui si è votato contemporaneamente in 14 stati più il territorio delle Samoa Americane.

Il 78enne ricchissimo imprenditore ed ex sindaco di New York è arrivato terzo più o meno ovunque dietro a Joe Biden, che ha stravinto arrivando primo in nove stati, e Bernie Sanders. Bloomberg è andato particolarmente bene nelle ininfluenti Samoa Americane, dove sembra sia arrivato primo nei caucus a cui hanno partecipato circa 350 persone, e in Colorado, dove ha ottenuto il 21 per cento dei voti arrivando vicino al secondo classificato, cioè Biden. In alcuni stati è persino arrivato quarto dietro Elizabeth Warren, la cui campagna è da settimane in declino e con sempre meno soldi: è successo in Virginia, Minnesota e Massachusetts.

«Non sta andando come pensavamo», ha detto a CNN durante lo spoglio un politico Democratico vicino al comitato elettorale di Bloomberg.

Bloomberg è una delle persone più ricche al mondo, e il New York Times ha scritto che per il suo comitato elettorale aveva messo a disposizione un budget «praticamente illimitato». Secondo le ultime stime ha speso circa mezzo miliardo di dollari, una cifra incomparabile rispetto ai suoi avversari, usandoli soprattutto per comprare spot elettorali un po’ dappertutto, fra tv, radio e social network. Bloomberg aveva anche offerto contratti molto ricchi a chi ha deciso di lavorare per lui, così da attirare le persone più brillanti e talentuose sul mercato, e aveva comprato uno spot da un minuto trasmesso nell’intervallo del Super Bowl, lo spazio in assoluto più ambito dagli inserzionisti e il più costoso della televisione statunitense. Non è bastato.

È ancora molto presto per capire cosa sia andato storto, ma in queste ore diversi giornalisti politici americani stanno indicando la brutta figura fatta da Bloomberg nei due dibattiti televisivi a cui ha partecipato, e la decisione di alcuni candidati “moderati” come Pete Buttigieg e Amy Klobuchar di ritirarsi e sostenere Biden.

I risultati di Bloomberg sono stati particolarmente sorprendenti, in negativo, anche in alcuni stati dove aveva concentrato i suoi sforzi, convinto che avrebbe potuto vincere. In Virginia aveva speso 18 milioni di dollari per trasmettere spot elettorali in tv e in radio, circa 50 volte la cifra spesa dal comitato di Biden. È finita che Biden ha ottenuto il 53,2 per cento dei voti, contro il 9,6 di Bloomberg. In North Carolina, dove secondo Politico Bloomberg aveva anche costruito una solida macchina elettorale per portare più gente possibile a votare, è arrivato quarto superato anche da Elizabeth Warren, che aveva investito meno di 500mila dollari per spot televisivi e radiofonici.

Secondo diverse persone sentite da Politico, nelle prossime ore Bloomberg potrebbe ritirarsi dalle primarie. Mercoledì «sarà una giornata di riflessioni», ha detto una persone vicina alla sua campagna. Se deciderà di farlo, la scelta più sensata sarà probabilmente appoggiare Biden: secondo diversi giornali, mesi fa Bloomberg aveva deciso di candidarsi proprio perché considerava fragile la candidatura di Biden, con cui condivide comunque buona parte delle proposte e sensibilità. Bloomberg ha più volte ribadito che in caso di sconfitta sosterrà comunque il candidato che otterrà la nomination, mettendo a disposizione soldi e contatti.