In Slovacchia hanno vinto i populisti di destra
Alle elezioni parlamentari OL’aNO ha staccato nettamente i socialdemocratici che erano al governo da 15 anni, e ora proverà a fare un governo con gli altri partiti di opposizione
Il partito populista di destra e anti-corruzione Gente comune e personalità indipendenti (OL’aNO) ha vinto le elezioni parlamentari che si sono tenute in Slovacchia sabato, ottenendo circa il 25 per cento dei voti e staccando di quasi sette punti i socialdemocratici di Direzione – Socialdemocrazia (Smer), che erano al governo da quindici anni. Igor Matovic, il leader di OL’aNO, ha detto che proverà a formare «il miglior governo che la Slovacchia abbia mai avuto, con l’aiuto degli altri leader dell’opposizione democratica». Si prevede che il governo includerà anche l’estrema destra, in forte ascesa negli ultimi anni in Slovacchia.
È stato un risultato superiore alle aspettative per OL’aNO, che negli ultimi sondaggi era dato quasi appaiato a Smer ma che l’ha invece abbondantemente superato, dopo una campagna elettorale basata soprattutto sulle promesse di combattere la corruzione e che ha cavalcato le proteste di piazza seguite all’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak, che stava conducendo delle inchieste sui legami tra criminalità organizzata e persone vicine a membri del governo. L’omicidio aveva costretto alle dimissioni il primo ministro Robert Fico, di Smer, a cui era succeduto il compagno di partito Peter Pellegrini.
OL’aNO è un partito senza una visione politica coerente e definita: nei suoi nove anni di attività ha fatto moltissime campagne contro la corruzione nel paese, alcune delle quali usando slogan come “Insieme contro la mafia”. A gennaio, per esempio, Igor Matovic andò a Cannes, in Francia, e riprese se stesso di fronte alla villa lussuosa di proprietà di un ex ministro delle Finanze slovacco e membro di SMER: «Buongiorno mafia», disse Matovic prima di sostenere che la villa fosse di proprietà della Repubblica Slovacca.
Su altri temi, OL’aNO ha assunto nel corso del tempo posizioni di destra. Nel 2019 propose per esempio ulteriori restrizioni alle norme sull’aborto, e disse che non sarebbe entrato in un nessun governo favorevole a legalizzare l’unione civile tra persone dello stesso sesso.
L’altra notizia importante uscita dalle elezioni è stato l’8 per cento ottenuto dal partito di estrema destra L’SNS, guidato dal neonazista Marian Kotleba, che si stima otterrà 17 seggi in parlamento, tre in più di quelli che aveva nella precedente legislatura. I conservatori populisti di Siamo una Famiglia hanno ottenuto lo stesso risultato di L’SNS, mentre avrà qualche seggio in meno (13, si stima) Libertà e solidarietà (SAS), formazione liberale di centrodestra guidata dall’economista Richard Sulik.
Non si sa ancora cosa succederà adesso. Nessun partito ha ottenuto la maggioranza, e sarà quindi necessario formare una coalizione: a guidarla sarà certamente OL’aNO, che adesso ha un’ampia scelta tra i molti partiti più piccoli che sono da anni all’opposizione. Matovic ha escluso la possibilità di un accordo con i socialdemocratici, dicendo di voler iniziare le trattative con Siamo una Famiglia e con i partiti di opposizione di centrodestra e di destra, per creare una coalizione che abbia la maggioranza nel parlamento slovacco, che conta 150 seggi.
Il partito centrista fondato dal’ex presidente Andrej Kiska, Per la gente (Za Ludi), si è fermato intorno al 6 per cento, più o meno come la coalizione liberale Ps-Spolu, di cui fa parte Slovacchia Progressista, il partito che nella primavera del 2019 è riuscito a eleggere la presidente Zuzana Čaputová. Ps-Spoli però non ha superato la soglia per l’ingresso in parlamento prevista per le coalizioni, così come non ha superato quella per i singoli partiti il Movimento Cristiano-Democratico (KHD), di centrodestra, rimasto sotto al 5 per cento.