Luca Zaia ha provato a scusarsi per la frase sui cinesi e i «topi vivi»
Aveva detto che «li abbiamo visti tutti» mangiarseli, ricevendo grandi critiche: ora sostiene di essere stato frainteso
In un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è – più o meno – scusato per quello che aveva detto a proposito dei cinesi e delle loro pratiche igieniche, durante una trasmissione della televisione locale Antenna Tre, in cui aveva accusato i cinesi di mangiare «topi vivi». Moltissime persone, tra cui il portavoce dell’ambasciata cinese in Italia, avevano criticato e attaccato Zaia accusandolo di razzismo e di diffondere stereotipi falsi e offensivi.
«È tutto il giorno che vengo massacrato per quel video. Nella migliore delle ipotesi sono stato frainteso, nella peggiore strumentalizzato» ha detto Zaia evitando di rispondere alla domanda su quando avesse visto delle persone cinesi mangiare «topi vivi». Ha poi continuato:
Sì, certo. Quella frase mi è uscita male, d’accordo. Se qualcuno si sente offeso, mi scuso. Non era mia intenzione fare il qualunquista e tanto meno generalizzare. Intendevo fare una riflessione più compiuta.
(…)
Volevo parlare delle fake news e dei video che hanno girato prima che l’epidemia arrivasse da noi. Hanno preparato la culla per il neonato. Qui non è arrivato il virus, ma il virus della Cina. Prova ne sia l’aumento esponenziale della diffidenza nei confronti dei cinesi, creata dai social.
E ancora:
Volevo solo dire che le certificazioni sul fronte della sicurezza alimentare e sanitaria variano da Paese a Paese. Era una riflessione a 360 gradi su un paese che ha metropoli moderne e altre zone che sono il loro esatto opposto.