Biden ha bisogno di una gran vittoria in South Carolina
A tre giorni dal Super Tuesday, le primarie dei Democratici passano per il primo stato nel quale l'ex vicepresidente è favorito su Bernie Sanders
Sabato ci sono le primarie dei Democratici per le elezioni presidenziali statunitensi in South Carolina, uno stato del sud con un’alta percentuale di afroamericani in cui verrà principalmente messa alla prova la solidità della candidatura dell’ex vicepresidente Joe Biden. Dopo un inizio stentato e abbondantemente sotto le aspettative, quello che un tempo era considerato il favorito a vincere le primarie deve andare necessariamente bene per guadagnare spinta in vista del Super Tuesday, il giorno – martedì 3 marzo – in cui voteranno quattordici stati mettendo in palio un terzo dei super delegati che nomineranno formalmente il candidato Democratico alla convention di quest’estate.
Negli ultimi sondaggi, Biden ha un largo vantaggio su Bernie Sanders, il senatore socialista del Vermont che dopo i successi delle prime tappe delle primarie è considerato attualmente il candidato con maggiori probabilità di ottenere la candidatura. Secondo la media messa insieme da Real Clear Politics, Biden ha quasi il 37 per cento dei consensi in South Carolina, mentre Sanders è intorno al 24 per cento. Gli altri candidati principali sono più indietro, e si ritiene che non abbiano possibilità di arrivare nelle prime due posizioni: il miliardario Tom Steyer intorno al 13 per cento, l’ex sindaco Pete Buttigieg all’11 per cento, le senatrici Elizabeth Warren e Amy Klobuchar rispettivamente al 7,5 e al 5,3 per cento.
Probabilmente il South Carolina sarà il primo stato in cui i votanti non bianchi saranno di più dei bianchi: circa il 30 per cento della popolazione è afroamericana, un segmento demografico a lungo considerato molto favorevole a Biden e nel quale Sanders sembrava in difficoltà. Recenti sondaggi hanno parzialmente modificato questa lettura, attribuendo maggiori possibilità a Sanders di ottenere buoni risultati tra le minoranze, soprattutto paragonati a quelli disastrosi nel 2016 (in South Carolina perse con 47 punti percentuali di distacco da Hillary Clinton). Sia Biden sia Sanders, comunque, vanno molto meglio tra i non bianchi rispetto agli altri candidati.
Biden rimane comunque il grande favorito in South Carolina, che con i suoi 5 milioni di abitanti è lo stato più popoloso in cui si sia votato finora alle primarie. Assegna 54 delegati, un numero marginale se confrontato ai quasi 4.000 totali e ai 1.991 necessari per vincere la candidatura alla convention.
Biden ha investito sul South Carolina grandi risorse e nell’ultima settimana ha in parte raddrizzato una campagna elettorale fino ad allora zoppicante: è andato meglio di Sanders nel dibattito televisivo di martedì scorso, e ha ottenuto l’appoggio del Democratico più influente dello stato, il capo della maggioranza alla Camera James Clyburn. Ha bisogno di vincere – non lo ha ancora fatto, fin qui – e di farlo con un buon distacco, per dimostrare che la sua candidatura può giocarsi la vittoria finale.
Potrebbe però ostacolarlo Steyer, candidato fino a poco tempo fa sconosciuto che però ha speso molto più degli avversari in South Carolina, compresi oltre 22 milioni di dollari soltanto in spot televisivi e radiofonici. Steyer, che infatti è dato dai sondaggi molto più in alto rispetto ai risultati ottenuti fin qui, potrebbe erodere parte del consenso di Biden, avendo un elettorato in parte sovrapponibile. Michael Bloomberg, l’altro candidato miliardario alle primarie Democratiche, non parteciperà in South Carolina, ma soltanto dal Super Tuesday in poi.
Se Biden dovesse andare molto bene, staccando Sanders di almeno 20 punti percentuali, lui e i suoi alleati potrebbero fare pressioni sugli altri candidati moderati – come Steyer e Klobuchar – affinché si ritirino, secondo CNN, per concentrare i voti alternativi a Sanders, candidato nettamente più radicale. Secondo il modello statistico elaborato dal sito FiveThirtyEight, Biden ha 29 possibilità su 30 di vincere in South Carolina: ma come abbiamo visto, la cosa più importante non è tanto se vincerà ma di quanto.
Indipendentemente dall’eventuale vittoria di Biden, secondo FiveThirtyEight, Sanders rimane di gran lunga il candidato con le più alte probabilità di ottenere il maggior numero di candidati alla convention: il 31 per cento, contro il 17 per cento di Biden, il 2 per cento di Bloomberg, lo 0,3 per cento di Warren e lo 0,1 per cento di Buttigieg. Ma lo scenario più probabile, secondo il sito, è che non ci sia un candidato che raggiunga i 1.991 delegati necessari a vincere, e che quindi ci sia una contested convention, una convention senza un chiaro vincitore e nella quale alcuni delegati dovranno votare per un candidato diverso da quello sostenuto inizialmente. Secondo FiveThirtyEight, le probabilità che succeda sono del 50 per cento.