In Svizzera una città dovrà essere abbandonata per più di dieci anni
Succederà a Mitholz, nel Canton Berna, dove dovrà essere smantellato un grosso deposito di munizioni della Seconda guerra mondiale
Mitholz è una piccola città di 170 abitanti che fa parte del comune di Kandergrund, nel Canton Berna, in Svizzera. Il suo nome è legato soprattutto a un evento avvenuto nella notte tra il 19 e il 20 dicembre del 1947, quando una grossa esplosione all’interno di un deposito di armi e munizioni provocò la morte di nove persone, e lo sfollamento di più 200 abitanti della zona.
Il deposito era stato costruito durante la Seconda guerra mondiale ed era costituito da sei cavità collegate da un cunicolo con binari; conteneva circa 7mila tonnellate di esplosivi. Dopo quell’esplosione, le cui cause non sono mai state del tutto chiarite, nel deposito rimasero circa 3.500 tonnellate di materiale esplosivo, accumulatesi in gran parte nel cunicolo di collegamento.
Negli anni successivi vennero fatte due valutazioni del rischio di una nuova esplosione all’interno del deposito, che decretarono che non c’era motivo di preoccuparsi. Una nuova valutazione del 2018, commissionata dal Dipartimento federale della difesa (DDPS), ha però ribaltato i precedenti giudizi, stimando che il rischio di una nuova esplosione sia più alto di quanto era stato detto in precedenza, e perciò ha ordinato lo smantellamento del deposito e l’evacuazione della città di Mitholz.
Dopo mesi di studio del progetto, il 25 febbraio il dipartimento federale della Difesa ha annunciato che lo smantellamento del deposito, la messa in sicurezza di un vicino complesso roccioso e il mantenimento dei collegamenti stradali e ferroviari, potrebbero costringere la popolazione del luogo ad abbandonare le proprie abitazioni per più di dieci anni. «Allo stato attuale delle conoscenze, durante lo sgombero gli abitanti di Mitholz dovranno, a dipendenza degli sviluppi, evacuare la località per oltre un decennio», si legge nel documento pubblicato dal dipartimento federale della Difesa.
La ministra della Difesa svizzera, Viola Amherd, ha detto che il progetto potrebbe costare complessivamente 1 miliardo di franchi svizzeri (circa 940 milioni di euro). I lavori di smantellamento non inizieranno prima del 2031, e saranno preceduti da anni di studio e preparativi. Gli abitanti della zona non dovranno lasciare le proprie case fin da subito, e avranno tempo fino a fine marzo per esprimere le proprie opinioni sul piano.
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