Ci sono 11 morti legate al coronavirus in Italia
E almeno 332 persone contagiate: la Protezione Civile ha confermato i casi in Toscana, in Sicilia e in Liguria
Alle 18 di martedì i casi di contagi confermati del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia erano 332, secondo gli ultimi dati comunicati dalla Protezione Civile, quasi tutti concentrati nel Nord Italia tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna. Finora ci sono state 11 morti legate al virus, 9 in Lombardia e 2 in Veneto: l’ultima persona morta era una donna di 75 anni affetta da obesità e ricoverata all’ospedale di Treviso per un grave scompenso cardiaco.
Secondo gli ultimi dati forniti martedì dalla Protezione Civile, i contagiati per regione sono: 240 in Lombardia, con 9 morti, 43 in Veneto, con 1 morto, 26 in Emilia-Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio, 3 in Sicilia (a Palermo), 2 in Toscana (uno a Firenze e uno a Pistoia), 1 in Liguria (un lodigiano trovato positivo ad Alassio), e 1 in Trentino-Alto Adige (a Bolzano).
La persona risultata positiva a Firenze è un imprenditore di 63 anni che per lavoro ha contatti con l’Asia e che è stato trasferito nel reparto malattie infettive dell’ospedale Santa Maria Annunziata, nel comune di Bagno Ripoli: non è ancora chiaro dove avrebbe contratto il virus, se durante un viaggio di lavoro o da uno dei suoi dipendenti. A Palermo è invece risultata positiva una turista di Bergamo in vacanza, che ora è ricoverata all’ospedale Cervello; gli altri due casi annunciati oggi erano due persone nello stesso gruppo turistico della donna.
Finora i due focolai individuati sono quello del lodigiano, dove si trova anche Codogno, la città in cui è stato registrato il primo caso in Italia, e quello di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova.
Si sta ancora cercando chi sia stato il “paziente zero”, o i “pazienti zero”: informazione che potrebbe essere utile per ricostruire la diffusione del virus e contenere il numero dei contagiati. Intanto la Protezione Civile ha smentito che sia stato scoperto il collegamento tra i due focolai, come ipotizzato lunedì da alcuni giornali parlando di un uomo di sessant’anni di Albettone, nel Basso Vicentino, che era stato a Codogno, e che però è risultato negativo al tampone del coronavirus.
Leggi anche: Si sta ancora cercando il “paziente zero”
Lunedì è stato registrato il primo caso di cittadino italiano all’estero risultato positivo al coronavirus dopo essere stato in Italia negli ultimi giorni. Un medico italiano in vacanza a Tenerife è stato ricoverato in una clinica locale, e la notizia è stata confermata dal presidente delle Isole Canarie, Ángel Víctor Torres; martedì pomeriggio è stata diffusa la notizia che anche la moglie del medico, che si trova a Tenerife con il marito, è risultata positiva al test. Le autorità sanitarie locali hanno deciso l’isolamento di un migliaio di persone che sono state ospiti nello stesso hotel in cui hanno soggiornato il medico italiano e la moglie.
Martedì è stato confermato anche il primo caso di coronavirus in Catalogna. A risultare positiva al test è stata una donna italiana che vive a Barcellona e che di recente era tornata da un viaggio in Nord Italia.
Sono invece tornati in Italia i 40 italiani che erano stati bloccati al loro arrivo a Mauritius, l’isola africana nell’oceano Indiano. Il governo locale aveva impedito l’entrata nel paese di tutti i passeggeri italiani provenienti da Lombardia e Veneto, le zone del Nord Italia maggiormente interessate dal contagio. Il loro aereo Alitalia è atterrato a Fiumicino all’una di notte tra lunedì e martedì.
Leggi anche: Quali sono i sintomi del coronavirus
Lunedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato di come è stata gestita finora e di come sarà gestita in futuro l’emergenza sanitaria in Italia legata al coronavirus (SARS-CoV-2), provocando un po’ di tensione con il presidente della Lombardia, Attilio Fontana.
Durante un’intervista, Conte ha detto che il governo è pronto a sottrarre alcune delle competenze che oggi sono attribuite alle Regioni in materia di Sanità nel caso in cui il sistema di coordinamento tra vari sistemi sanitari regionali si dimostrasse poco efficace. Conte aveva già criticato il fatto che le Regioni andassero «in ordine sparso», senza adottare comportamenti comuni di fronte alla diffusione del coronavirus. Conte ha anche parlato direttamente dell’ospedale di Codogno, dicendo: «C’è stata una gestione della struttura ospedaliera non del tutto propria, secondo protocolli prudenti che si raccomandano in questi casi, e questo sicuramente ha contribuito alla diffusione».
Il presidente lombardo Fontana ha criticato molto le parole di Conte, definendole «irricevibili e, per certi versi, offensive».
Intanto il governo ha già deciso alcune misure per imprese e famiglie necessarie ad affrontare l’emergenza del coronavirus. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha firmato il decreto ministeriale per la sospensione del pagamento dei tributi e delle ritenute fiscali per cittadini e imprese della cosiddetta “zona rossa” (che include i comuni in cui non si può entrare né uscire per decisione delle autorità). Gualtieri ha annunciato anche di avere già concordato con ABI (Associazione Bancaria Italiana) la sospensione delle rate dei mutui per i residenti della stessa area. Altre misure sono in fase di studio, ha detto il governo.