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  • Venerdì 21 febbraio 2020

I casi di coronavirus in Lombardia e Veneto

Sono sedici in totale: il primo individuato è stato un uomo di 38 anni di Codogno, tra gli altri ci sono cinque operatori sanitari e due anziani di Padova

Ospedale di Codogno (ANSA/ MAURIZIO MAULE/ FOTOGRAMMA)
Ospedale di Codogno (ANSA/ MAURIZIO MAULE/ FOTOGRAMMA)

Oggi sono stati confermati sedici nuovi casi di persone che hanno contratto il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia: quattordici in Lombardia e due in Veneto. I contagiati in Veneto sono due anziani di 78 e 67 anni che vivono in un paese in provincia di Padova: sono già in isolamento all’ospedale di Padova. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha detto che i due non sono stati in Cina di recente e che uno è in condizioni critiche.

Il primo contagiato a essere individuato in Lombardia, invece, è stato un uomo di 38 anni residente a Codogno, comune di 15mila abitanti in provincia di Lodi, che è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale della sua città, in prognosi riservata. L’uomo non è stato di recente in Cina: si pensa che abbia contratto il virus dopo essere entrato in contatto con una o più persone che erano appena tornate dal paese.

Oltre all’uomo, sono risultati positivi anche sua moglie, insegnante di liceo, il figlio di un barista di Castiglione d’Adda (amico di famiglia) che si era presentato all’ospedale di Codogno con sintomi di polmonite, tre clienti del bar e altre otto persone, fra cui cinque operatori sanitari e tre pazienti dell’ospedale di Codogno dove erano stati ricoverati i primi risultati contagiati. I primi due sono già all’ospedale Sacco di Milano, più attrezzato per i casi infettivi, dove dovrebbero essere trasferiti anche tutti gli altri contagiati lombardi.

Il 38enne ricoverato in terapia intensiva si era presentato la prima volta al pronto soccorso di Codogno il 18 febbraio con la febbre, ma era stato rimandato a casa. Era tornato in ospedale il giorno dopo: era stato ricoverato e, quando la situazione si era aggravata, la moglie aveva detto ai medici che nei primi giorni di febbraio l’uomo aveva cenato con un collega che era appena tornato dalla Cina (non si hanno informazioni più precise su che parte della Cina).

Questa persona è stata individuata, sta bene ma è stata messa comunque in isolamento, e non è ancora certo che sia quella che ha contagiato il primo uomo ricoverato: anche per questo motivo le autorità stanno ricostruendo tutti i contatti avuti dall’uomo nelle ultime settimane. In conferenza stampa l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera ha detto che sono state messe in isolamento circa 250 persone in totale: a tutte verrà fatto il test.

Il pronto soccorso di Codogno, così come gli ambulatori, è stato chiuso. Gallera ha rinnovato l’invito ai cittadini di Castiglione d’Adda, Codogno e Casal Pusterlengo a rimanere a casa. Nell’area sono stati annullati la maggior parte degli eventi pubblici, sono state chiuse le scuole e molti bar.