Un treno chiamato Erling Haaland
Chi è lo statuario attaccante norvegese non ancora ventenne che fa gol a chiunque e in qualsiasi modo, da Molde a Dortmund passando per Salisburgo
Quattro anni fa, alla sua prima stagione intera da professionista, un giovane attaccante francese di nome Kylian Mbappé si impose in pochi mesi ai più alti livelli del calcio europeo disputando un’annata impressionante con il Monaco. Anche grazie ai suoi gol, la squadra del Principato vinse il campionato francese e arrivò alle semifinali di Champions League. Dopo quella stagione Mbappé è stato comprato dal Paris Saint-Germain per quasi 200 milioni di euro, è stato il miglior giovane nei Mondiali in Russia, che ha vinto da protagonista con la nazionale francese, e ha vinto gli ultimi due campionati con il PSG.
Negli ottavi di finale dell’edizione in corso di UEFA Champions League, il PSG di Mbappé è stato sorteggiato con il Borussia Dortmund, squadra tedesca nella quale gioca un attaccante che si sta imponendo nel calcio europeo con la stessa identica prepotenza: il norvegese Erling Braut Haaland, autore dei due gol con cui il Dortmund ha battuto proprio il PSG nell’andata degli ottavi disputata martedì sera in Germania.
Haaland è figlio di Alf-Inge, ex calciatore norvegese di Leeds United e Manchester City (che qualcuno forse ricorda per questo fallo che gli fece Roy Keane). Quest’anno compirà vent’anni e gioca a Dortmund da gennaio, quando è stato acquistato dal Red Bull Salisburgo. Per averlo, il Borussia ha pagato 20 milioni di euro oltre a ricche commissioni alla sua famiglia e al suo agente Mino Raiola che hanno portato il valore complessivo dell’affare vicino ai 100 milioni di euro, molto per un giocatore così giovane acquistato da un cosiddetto campionato minore.
Il pubblico europeo ha iniziato a conoscere il suo nome all’inizio di questa stagione, ma nel mondo del professionismo si parlava con insistenza di Haaland dal giorno del suo primo gol in Norvegia, il 6 luglio 2017. Quel giorno Haaland entrò negli ultimi minuti della partita di campionato tra il Molde allenato da Ole Gunnar Solskjaer e il Tromsø, segnando il gol che decise l’incontro. Da quella partita guadagnò sempre più spazio, giocando con regolarità nella seconda parte di stagione.
L’anno successivo divenne il centravanti titolare: dopo un girone di andata concluso con soli due gol, tutta la sua potenza atletica venne fuori di colpo nella partita contro il Brann, squadra allora prima in classifica, imbattuta da quattordici giornate e con la miglior difesa del campionato. Haaland impiegò ventuno minuti per segnare quattro gol e chiudere l’incontro. Da lì in poi, costantemente seguito da decine di osservatori provenienti da tutta Europa, non smise più di segnare. In estate il Red Bull Salisburgo, una delle squadre europee più attive nel mercato giovanile, lo prenotò per gennaio pagandolo circa 5 milioni di euro.
L’investimento del Salisburgo si è rivelato azzeccato, come in molti pensavano: in un campionato di livello appena superiore a quello norvegese, e dopo un inserimento graduale, nel 2019 Haaland ha avuto una crescita totale arrivando a segnare in media oltre un gol a partita, aumentando tiri, dribbling e tocchi in area avversaria, migliorando nelle progressioni veloci – il suo punto di forza – e nell’accuratezza di passaggi e assist. Migliorò anche nei duelli aerei, il suo punto debole nei primi anni al Molde, capendo come sfruttare meglio il suo metro e 94 di altezza.
Le sue prestazioni di inizio stagione con il Salisburgo sono state la ragione per cui a gennaio una squadra competitiva come il Borussia Dortmund ha scelto di affidarsi a un diciannovenne con pochissima esperienza per migliorare il suo attacco. Nelle quattordici partite giocate nella mezza stagione in Austria, Haaland era riuscito a segnare sedici gol, replicando le stesse prestazioni in un contesto ben più competitivo come la Champions League: tre gol al debutto contro il Genk, uno in casa dei campioni d’Europa del Liverpool, tre al Napoli fra andata e ritorno e un altro al Genk fuori casa.
Trasferitosi in Germania, sembra che Haaland abbia annullato le differenze tra il piccolo campionato austriaco e quello tedesco: tre gol al debutto contro l’Augusta e cinque nelle successive giornate, per un parziale di otto gol in cinque presenze. E in Champions League? Doppietta contro il PSG al debutto in coppa con la nuova squadra. La sua “esplosione” ora potrebbe avere effetti anche sulla nazionale norvegese, che con lui e Martin Odegaard, altra grande promessa del calcio scandinavo, potrà provare a qualificarsi dopo una lunga assenza a Europei e Mondiali.