La partita più importante nella storia dell’Atalanta
Questa sera, a Milano contro il Valencia, la squadra che meglio rappresenta il cambiamento in atto nel calcio italiano esordirà negli ottavi di Champions League
La mancata qualificazione dell’Italia maschile ai Mondiali di calcio in Russia ha effettivamente cambiato qualcosa nel calcio italiano. Non parliamo dell’aspetto dirigenziale, dove scontri tra dirigenti e interessi personali sono ancora all’ordine del giorno, soprattutto in Serie A, ma del piano sportivo. La figuraccia offerta tre anni fa dall’Italia nello spareggio contro la Svezia ha riavvicinato alcuni ex calciatori alla Federazione e favorito, anche se in ritardo rispetto alle tendenze, un cambiamento epocale nella cultura tattica del nostro calcio.
Una Nazionale storicamente associata a uno stile di gioco difensivo e attendista ora sta cercando di risollevarsi allenata da un ex calciatore, Roberto Mancini (scelto a sua volta da un altro ex giocatore, Alessandro Costacurta), che fra un certo entusiasmo sta lavorando per imprimere uno stile offensivo e propositivo, fin qui con ottimi risultati. Questo cambiamento si sta riflettendo anche sulla Serie A, un campionato dove le squadre che seguono queste filosofie di gioco sono sempre più numerose, in netta controtendenza rispetto al passato. L’emblema di questo cambiamento è l’Atalanta allenata da Gian Piero Gasperini, che dopo quattro stagioni di risultati entusiasmanti, stasera a Milano disputerà la partita più importante della sua storia.
Da quarta squadra e miglior attacco del campionato, poche settimane dopo aver inflitto due sconfitte storiche a Milan (5-0) e Torino (7-0), stasera giocherà l’andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League contro il Valencia, peraltro alla sua prima partecipazione al torneo. È l’apice di una storia iniziata nel 2016 con l’ingaggio di Gasperini e proseguita negli ultimi quattro anni con una crescita inarrestabile: quarto posto in Serie A il primo anno, settimo posto e debutto in UEFA Europa League il secondo, terzo posto (miglior piazzamento nella storia) e prima qualificazione in Champions League nella passata stagione, prima qualificazione agli ottavi e quarto posto nel campionato in corso.
In Italia una squadra così si è vista raramente. L’Atalanta di Gasperini può alternare fasi di possesso palla prolungate a giocate più brevi ed efficaci, ma in ogni caso rifiuta il gioco passivo e speculare e risponde sempre attaccando. Pratica un pressing costante, non ha paura di lasciare spazi agli avversari né di affidarsi all’uno contro uno. Ha sia giocatori di grande corsa – come Remo Freuler, Marten de Roon e Hans Hateboer – sia altri molto bravi tecnicamente, come Alejandro Gomez e Josip Ilicic. A un progetto sportivo vincente, l’Atalanta ha aggiunto quello che è da sempre il suo punto di forza, ossia il settore giovanile, e più di recente, con l’arrivo della famiglia Percassi, anche una gestione societaria esemplare.
Con la qualificazione agli ottavi di Champions League, avrà ora l’occasione per farsi conoscere anche in Europa, una dimensione in cui le sue caratteristiche fisiche e aggressive stanno benissimo, come si è potuto vedere nelle partite di coppa giocate in questi tre anni. Il sorteggio di dicembre è stato benevolo, dato che il Valencia era fra le squadre alla sua portata, ma passare il turno sarà comunque impegnativo. Come quasi tutte le squadre spagnole di alta classifica, il Valencia sa giocare un calcio di alto livello: nelle ultime settimane è stato discontinuo ma nonostante questo è riuscito a pareggiare contro l’Atletico Madrid e a vincere in casa contro il Barcellona.
L’Atalanta si presenta comunque nel migliore dei modi. Ha da poco recuperato il suo centravanti titolare, Duvan Zapata, e non ha infortunati, anche se de Roon, Djimsiti e Ilicic potrebbero saltare la partita di ritorno in caso di ammonizione. Le assenze del Valencia invece sono tante e potrebbero incidere nel confronto: in difesa mancheranno certamente Garay, Piccini, Vallejo e Gabriel mentre in attacco, oltre a Gameiro e Cheryshev, entrambi in dubbio, mancheranno Alessandro Florenzi – acquistato a gennaio dalla Roma – e il nazionale spagnolo Rodrigo.