Una canzone dei Fairport Convention
Quelli nella foto sono impostori, quella giusta è lei
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
C’è la nuova canzone degli Arcade Fire, buona-non-formidabile, che prende tutta un’accelerazione a metà: il disco uscirà il 6 maggio.
Aimee Mann ha disegnato un fumetto per raccontare di essere stata scaricata dagli Steely Dan (che ormai sono solo Donald Fagen) di cui doveva aprire i concerti, e di esserci rimasta piuttosto male. Fagen ha risposto negando che la ragione fosse sessista, ma sostenendo che Mann non fosse tanto il genere giusto per loro, e comunque scusandosi per il casino.
C’è anche una nuova canzone dei Muse, rock band di grandi successi di cui confesso rispettosamente di non essere un grande estimatore, e anche questa, mah.
Domenica saranno 40 anni dall’uscita di Five miles out di Mike Oldfield, di cui dicemmo.
Ieri mi sono addormentato* leggendo il librone nuovo che Luca De Gennaro – deejay, giornalista musicale, e un sacco di altre cose – ha dedicato alla musica degli anni Ottanta (e al se stesso degli anni Ottanta), densissimo e ricchissimo di aneddoti e informazioni: inizia col concerto dei Rolling Stones a Torino (quel concerto) e a un certo punto ha un capitolo sui Genesis che mi fa ricordare che era da un po’ che non citavo i Genesis, qui. Faccina.
Stasera sono al concerto dei Divine comedy a Milano, vi dirò lunedì, ma sono piuttosto favorevolmente prevenuto.
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