Instagram ha cambiato le regole sui contenuti politici a pagamento per regolare anche i post degli influencer
Instagram ha cambiato le regole sulle sponsorizzazioni pubblicitarie di tipo politico e permetterà che gli influencer pubblichino contenuti politici a pagamento sui candidati statunitensi se useranno lo strumento che segnala quei contenuti come sponsorizzati. Lo strumento (Branded Content Ads tool) aggiunge ai post un’etichetta che segnala chi ha pagato per quel contenuto. I post a contenuto politico pubblicati dagli influencer, però, non verranno raccolti nella Ad Library (Libreria Inserzioni), la sezione dove tutti possono vedere chi ha pagato per una pubblicità su Facebook o su Instagram. La Ad Library infatti raccoglie solo i contenuti sponsorizzati direttamente attraverso le due piattaforme.
La novità riguarda per ora solo gli Stati Uniti.
La piattaforma ha deciso di modificare le proprie regole dopo che il team che si sta occupando della campagna elettorale di Michael Bloomberg per le primarie democratiche statunitensi aveva pagato famosi e seguitissimi influencer e account Instagram per pubblicare contenuti a favore di Bloomberg.
I contenuti a pagamento pubblicati dagli influencer per conto di una persona o un’azienda sono diversi dai contenuti sponsorizzati che i singoli utenti e le aziende possono pubblicare direttamente su Instagram e Facebook: con i primi, le due piattaforme non guadagnano.
Ciononostante, spiega un comunicato diffuso da Instagram, «in entrambi i casi è importante che le persone possano capire facilmente quando hanno davanti un contenuto a pagamento. È per questo che […] chiediamo a tutti i “creator” di dichiarare tutte le loro partnership retribuite».