La strada più importante della guerra in Siria
Parte dal confine con la Giordania, a sud, e arriva fino ad Aleppo: questa settimana, per la prima volta dal 2012, è tornata sotto il controllo completo di Bashar al Assad
Questa settimana le forze fedeli al presidente siriano Bashar al Assad hanno ripreso il controllo della strada più importante della Siria, la M5, che attraversa per 450 chilometri quasi tutto il paese: parte dal confine con la Giordania, a sud, e arriva alla città di Aleppo, a nord. La riconquista della M5 è stata definita da Associated Press «forse la vittoria più significativa per Assad», che dal 2011 sta combattendo senza interruzioni una guerra contro i ribelli siriani, oggi concentrati nella provincia di Idlib, nel nordovest della Siria.
Ci sono diverse ragioni per cui il controllo della M5 è diventato nel corso degli anni fondamentale per vincere la guerra.
Anzitutto la M5 collega le due città più importanti della Siria: Damasco, la capitale amministrativa, e Aleppo, definita la capitale economica del paese. Mentre Damasco è sempre rimasta sotto il controllo di Assad, Aleppo fu in parte conquistata dai ribelli nel 2012, che poi la persero nel dicembre 2016 dopo una battaglia molto lunga e violenta, vinta da Assad solo grazie all’aiuto del gruppo libanese Hezbollah, delle milizie iraniane e dalle milizie sciite irachene, oltre che dei bombardamenti russi.
La M5 passa inoltre in mezzo ad altre importanti città siriane, come Hama e Homs, e all’altezza della città di Sareqeb si collega all’autostrada M4, quella che porta fino a Latakia, roccaforte di Assad sulla costa, nella Siria occidentale.
Secondo alcune stime citate da Associated Press, prima della guerra da questa autostrada passavano beni e merci per 25 milioni di dollari la giorno. Tra le altre cose, la M5 era il passaggio usato per trasportare il grano e il cotone dall’est e dal nord della Siria al resto del paese; era anche la via attraverso la quale avveniva buona parte degli scambi commerciali con la Giordania, l’Arabia Saudita e altri stati arabi, oltre che la Turchia.
Taleb Imbrahim, analista siriano, ha definito la M5 «la più fondamentale e strategica autostrada di tutto il Medio Oriente».
Assad perse progressivamente il controllo della M5 nel 2012, quando diversi gruppi ribelli riuscirono a conquistare alcuni pezzi di Siria. Cominciò a ottenere di nuovo vittorie militari nel 2014, dopo che la Russia intervenne in aiuto del regime siriano. Negli anni successivi molte delle città che si trovano lungo l’autostrada furono al centro dello scontro tra Assad e ribelli, e oggi sono per lo più in rovina a causa degli intensi bombardamenti che ne seguirono.
La necessità di controllare la M5 è stata anche una delle ragioni che hanno spinto il regime di Assad e i suoi alleati a iniziare la recente offensiva militare contro la provincia di Idlib, l’unica ancora sotto il controllo dei ribelli, e all’interno della quale passa un pezzo di autostrada.
Secondo l’accordo trovato a settembre 2018 tra Russia e Turchia, che in Siria combattono su due fronti opposti (la Russia insieme ad Assad, la Turchia insieme ai ribelli), le autostrade M5 e M4 avrebbero dovuto essere riaperte al traffico entro la fine dello stesso anno. I ribelli si sono però rifiutati di ritirarsi e di permettere i pattugliamenti congiunti di russi e turchi, dando un ulteriore argomento ad Assad per iniziare la campagna di riconquista della provincia di Idlib.
Questa settimana le forze fedeli ad Assad hanno riconquistato l’ultima sezione della M5 che era ancora nelle mani dei ribelli, attorno alla città di Khan al Assal, e hanno riportato sotto il controllo del regime tutta l’autostrada per la prima volta dal 2012.