La banca più grande di Singapore ha chiesto a 300 impiegati del suo ufficio centrale di lavorare da casa dopo che un dipendente è risultato infetto dal nuovo coronavirus
Mercoledì DBS, la banca più grande di Singapore, ha evacuato un intero piano della sua sede centrale dopo che ieri un impiegato che lavora a quel piano era risultato infetto dal nuovo coronavirus (COVID-19 ). Alle 300 persone che lavorano al piano evacuato, il 43esimo, è stato chiesto di lavorare da casa come misura precauzionale per evitare possibili nuovi contagi, e la banca sta cercando di capire quali dipendenti siano entrati in stretto contatto con l’impiegato positivo al coronavirus.
A Singapore ci sono 47 casi di COVID-19, il nome che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto per la sindrome causata dal virus: dopo Cina e Giappone è il terzo paese con più casi, e sembra che alcune persone siano state contagiate proprio sul territorio di Singapore, e non in altri paesi dove erano state in precedenza (cosa che invece è capitata a buona parte degli europei infettati). La settimana scorsa il governo aveva alzato il livello di allerta sul virus, tra le altre cose consigliando alle persone di non stringersi la mano per salutarsi. Nel timore di un contagio più esteso, molte persone hanno fatto scorte di beni di prima necessità come riso e carta igienica.
Anche nel quartiere finanziario di Singapore da qualche giorno le aziende avevano iniziato a misurare la temperatura ai propri impiegati all’ingresso degli uffici. Dopo l’evacuazione di 300 dipendenti, DBS ha distribuito ai propri dipendenti un pacco contenente mascherine per il viso, un termometro, un gel disinfettante per le mani e integratori di vitamina C.
In tutto ci sono 45.171 casi confermati di infezione dal nuovo coronavirus, perlopiù in Cina; 1.115 persone sono morte per la COVID-19, tutte in Cina tranne una nelle Filippine.