Air Italy è stata messa in liquidazione
Lo ha deciso oggi l'assemblea dei soci, a causa della grave crisi finanziaria della compagnia: saranno garantiti i voli solo fino al 25 febbraio
Martedì, l’assemblea straordinaria dei soci della compagnia aerea Air Italy ha annunciato che la società è stata messa in liquidazione in bonis, «a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato». La liquidazione in bonis, si legge in una lettera inviata dal presidente di Air Italy Roberto Spada ai dipendenti prevede la nomina di due liquidatori che «avranno il mandato di far fronte a tutte le passività sin qui maturate e fra queste, ovviamente, quelle maturate e che matureranno verso i dipendenti». A partire da oggi è in atto il fermo tecnico dei voli, anche se ci sarà un periodo di transizione che permetterà di garantire i voli per le prossime settimane.
Tutti i voli previsti fino al 25 febbraio, incluse alcune prime partenze del mattino del 26 febbraio, saranno regolarmente operativi negli stessi orari previsti, ma verranno operati da aerei di altre compagnie. Per i voli che prevedono una partenza prima del 25 febbraio e un ritorno dopo il 25 febbraio, invece, i voli di andata già prenotati saranno operativi negli orari prestabiliti, mentre per quelli di ritorno ai passeggeri verrà offerta un’opzione di viaggio sul primo aereo disponibile di un’altra compagnia. I voli con andata e ritorno dopo il 25 febbraio saranno invece integralmente rimborsati.
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L’assemblea, secondo quanto avevano scritto i giornali, era stata convocata a causa del del grave stato finanziario della società che, dopo aver chiuso il 2018 con perdite per 164 milioni di euro, nel 2019 avrebbe accumulato perdite per oltre 200 milioni di euro.
Air Italy, che esiste con questo nome dal 2018 dopo essersi chiamata in passato Meridiana, fa capo a una società che si chiama Aqa Holding, che è controllata per il 51 per cento da AliSarda, il gruppo industriale che detiene anche la maggioranza delle azioni dell’aeroporto di Olbia, e per il restante 49 per cento da Qatar Airways, la compagnia aerea di bandiera del Qatar. Due fonti di Air Italy hanno detto al Corriere della Sera che durante l’assemblea «non è stato trovato alcun accordo sul piano industriale di rilancio che prevedeva un impegno finanziario immediato di circa 340 milioni di euro da divedere tra l’Aga Khan e il socio di minoranza Qatar Airways».
Il problema di Air Italy, secondo quanto avevano scritto i giornali, stava nella ricapitalizzazione della compagnia dopo le perdite degli ultimi due anni. Alisarda, che fa capo a Karim Aga Khan – businessman internazionale famoso per la costruzione degli insediamenti turistici in Costa Smeralda – non avrebbe voluto versare altri capitali in Air Italy, e avrebbe chiesto a Qatar Airways di trovare nuovi soci disposti a investire nella società. La ricerca, però, non è andata a buon fine e Qatar Airways non ha potuto da sola investire più di quanto abbia già fatto, per non oltrepassare il tetto del 49 per cento, cosa che farebbe perdere ad Air Italy la licenza di compagnia aerea dell’Unione Europea.
Dopo la riunione di martedì Qatar Airways ha pubblicato una nota in cui ha detto che «alla luce del mutevole contesto competitivo e delle condizioni di mercato sempre più difficili che incidono gravemente sul settore del trasporto aereo Qatar Airways ha sempre ribadito il suo impegno, come azionista di minoranza, nel continuare a investire nell’azienda per creare valore per l’Italia e i viaggiatori e supportare Air Italy e i suoi dipendenti. Per questo motivo, Qatar Airways era pronta, ancora una volta, a fare la propria parte nel sostenere il rilancio e la crescita della compagnia aerea, ma ciò sarebbe stato possibile esclusivamente solo con l’impegno di tutti gli azionisti».
La crisi di Air Italy
Dopo la rinominazione in Air Italy nel febbraio del 2018, la dirigenza della società aveva annunciato grossi investimenti per far diventare quella che una volta era la compagnia che collegava l’Italia continentale alla Sardegna la principale compagnia aerea nazionale, superando quindi Alitalia.
Era stato annunciato un rafforzamento della flotta, che avrebbe dovuto avere 50 aerei e 10 milioni di passeggeri entro il 2022, ed erano anche state introdotte nuove tratte internazionali a lungo raggio, per le quali era stata scelta come base l’aeroporto di Milano-Malpensa. Intervistato lo scorso giugno dal Corriere della Sera, Rossen Dimitrov, capo delle operazioni di Air Italy, aveva annunciato l’arrivo di nuovi Airbus A330 e l’apertura di nuove tratte, cosa non avvenuta finora.
I piani di rilancio aziendali non erano però andati come previsto e tutto era stato complicato dal contenzioso dello scorso anno con Alitalia sui collegamenti tra Italia continentale e Sardegna, il punto di forza dei servizi di Air Italy. La disputa era poi stata risolta con un accordo tra le due compagnie aeree, ma la soluzione non aveva comunque portato grossi benefici ad Air Italy e la stagione estiva del 2019 era stata molto sotto le aspettative.
Al momento la flotta di Air Italy è composta da 9 aerei, di cui 3 Airbus per le tratte a lungo raggio. Ci sono poi 3 aerei Boeing 737 Max 8 che venivano utilizzati per le tratte a corto e medio raggio, che però sono fermi dallo scorso marzo, dopo il blocco imposto dalle autorità internazionali in seguito all’incidente del volo ET302 in Etiopia. Per sostituire i Boeing 737 Max 8, Air Italy aveva organizzato dei noleggi da parte di alcune altre compagnie, tra cui Bulgaria Air, ma proprio negli ultimi giorni quest’ultimo contratto di noleggio è stato sospeso.