Le novità di oggi sul nuovo coronavirus
Ci sono più di 40mila contagi e 910 morti: domenica è stata la giornata con più morti finora
Domenica è stato il giorno con il più alto numero di morti finora a causa del nuovo coronavirus (2019-nCoV): in Cina sono morte 97 persone, facendo salire il numero totale dei morti causati dal virus a 910, più di 100 rispetto a quelli causati dall’epidemia di SARS tra il 2002 e il 2003 in più di venti paesi del mondo.
Sono invece più di 40mila le persone infettate dal virus: la maggior parte si trova nella regione di Hubei, in Cina, mentre nel resto del mondo sono 379 in 24 paesi diversi. Oltre che a Hong Kong, Macao e Taiwan, l’unica morte al di fuori della Cina è stata registrata nelle Filippine. Secondo il governo cinese, inoltre, finora sarebbero state curate 3.281 persone che erano state infettate dal virus.
Sabato il capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha detto che negli ultimi cinque giorni c’è stata una stabilizzazione nel numero di nuovi infetti. Secondo Ghebreyesus, è presto per dire se questa situazione durerà, ma potrebbe essere un’occasione per lavorare meglio sul contenimento della diffusione del virus. Ghebreyesus ha aggiunto che c’è una certa preoccupazione per alcuni casi di coronavirus la cui trasmissione è causata da persone che non hanno mai viaggiato in Cina, e che potrebbero essere solo “la punta dell’iceberg”.
Domenica, inoltre, l’OMS ha inviato in Cina una missione di esperti internazionali per aiutare le autorità locali a contenere la diffusione del virus.
Leggi anche: Il nuovo coronavirus potrebbe esserci arrivato dai pangolini
Il paese con il maggior numero di contagi dopo la Cina è il Giappone (156), seguito da Singapore (43) e Thailandia (32). Negli Stati Uniti sono stati confermati 12 casi mentre in Europa ci sono infezioni in Germania (14), Francia (11), Italia (3), Regno Unito (8), Spagna (2), Belgio, Svezia e Finlandia (1): qui c’è un elenco aggiornato con tutti i casi di contagio paese per paese.
Intanto tutte le 3.600 persone che erano ferme nel porto di Hong Kong a bordo della nave da crociera World Dream sono state fatte sbarcare, dopo essere risultate negative ai test sul coronavirus, mentre un’altra nave da crociera su cui erano presenti persone contagiate è tuttora in quarantena vicino a Yokohama, in Giappone.
Finora sono stati testati solo i passeggeri e i membri dell’equipaggio che non si sentivano bene, ma le autorità giapponesi stanno valutando di sottoporre ai test tutti quelli che sono sulla nave. Inizialmente 70 persone erano risultate positive, ma lunedì mattina la televisione giapponese NHK ha detto che sarebbero stati riscontrati altri 60 casi di infezione. Sulla nave ci sarebbero anche 35 italiani.
I tre casi in Italia sono quelli di due turisti cinesi, marito e moglie, in terapia intensiva e sempre con prognosi riservata ma in condizioni stabili, e quello di un informatico 29enne di Luzzara (provincia di Reggio Emilia) che vive in California ed era stato in Cina per vedere la fidanzata cinese: le sue condizioni sono buone, non ha la febbre e prosegue la terapia antivirale. Tutti e tre i pazienti sono ricoverati all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Il Corriere della Sera scrive che tre persone di Taiwan che erano state in Italia sono state ricoverate nel loro paese, dopo essere tornate dal loro viaggio. I tre – madre, padre e figlio – erano stati fra il 22 e il 31 gennaio a Roma, Firenze, Pisa e Siena.
Dalle ricostruzioni effettuate dalla Protezione Civile è emerso che i tre erano arrivati a Fiumicino il 22 gennaio, avevano soggiornato a Roma e poi si erano spostati in treno a Firenze dove erano rimasti dal 26 al 29 gennaio. Poi avevano visitato Pisa e Siena, la prima in treno e la seconda in pullman, ma tornando ad alloggiare a Firenze. Erano poi tornati a Roma, dove si sarebbero spostati utilizzando un’auto a noleggio con conducente.
Domenica otto italiani che si trovavano a Wuhan, la città della regione di Hubei da dove è partita la diffusione del nuovo coronavirus, sono rientrati in Italia con un volo militare; sono atterrati a Pratica di Mare e staranno in quarantena nell’ospedale militare del Celio a Roma. Il 17enne italiano che era già stato trattenuto a Wuhan perché aveva la febbre non è partito nemmeno con questo volo, perché la sua temperatura era di nuovo aumentata, ma sta bene.
Leggi anche: La doppia morte di Li Wenliang, uno dei primi medici che aveva dato l’allarme sul coronavirus ed era stato punito
Nell’ultimo bollettino medico dell’Istituto Spallanzani si dice che presso il loro ospedale hanno sottoposto ai test 53 pazienti. Di questi: 38 sono risultati negativi e sono stati dimessi; 15 sono tutt’ora ricoverati (3 sono casi confermati, 10 sono in attesa di risultato, 2 sono pazienti che sono risultati negativi al test ma che rimangono ricoverati per altri motivi). Prosegue, poi, la quarantena per le 20 persone che sono entrate in contatto con i due turisti cinesi attualmente ricoverati in terapia intensiva.
Oggi, Sony e Amazon hanno fatto sapere che a causa dei rischi legati al coronavirus non parteciperanno al Mobile World Congress, la più importante serie di eventi legati alla telefonia mobile che si svolgerà a Barcellona dal 24 al 27 febbraio. «Poiché attribuiamo la massima importanza alla sicurezza dei nostri clienti, partner e dipendenti, abbiamo preso la difficile decisione di ritirarci dall’esposizione e dalla partecipazione al Mwc 2020 di Barcellona», ha fatto sapere Sony in una nota. La rinuncia di Sony e Amazon arriva dopo quella di altre aziende, tra cui LG e Ericsson. Gli organizzatori del Mobile World Congress – a cui partecipano circa 100 mila persone ogni anno – hanno fatto sapere che applicheranno diverse misure di prevenzione (divieto di ingresso per chi arriva dalla regione di Hubei, da dove si è diffuso il contagio, e dimostrazione, per chi proviene dalla Cina, di essere uscito dal paese almeno da 14 giorni).