Per arrivare preparati agli Oscar
Domande (e risposte), spiegazioni, curiosità, dati, aneddoti e storie su questi Oscar e su quelli prima, in vista della cerimonia di questa notte
Questa notte – dalle 2 e probabilmente fino a dopo le 5 – ci sarà la cerimonia di premiazione degli Oscar. In Italia, negli ultimi giorni, se ne è parlato meno del solito, dato che giornali e telegiornali erano tutti presi dal Festival di Sanremo, ma si tratta comunque del più importante premio cinematografico al mondo. Per chi lo seguirà o per chi è anche solo curioso e non si accontenta di leggere chi ha vinto il premio per il miglior film lunedì mattina, un po’ di risposte, curiosità, aneddoti e storie su questi Oscar e su alcuni del passato.
Come funzionerà la serata?
Nello stesso modo dell’anno scorso, quando gli ascolti furono notevolmente più alti rispetto al 2018. Non ci sarà un presentatore ma solo alcune decine di persone famose (soprattutto attori e attrici) che di volta in volta saliranno sul palco, principalmente per leggere i nomi dei candidati e annunciare i vincitori. Ci saranno poi delle esibizioni musicali. L’anno scorso l’assenza di un presentatore fu una scelta di ripiego, quest’anno sembra ci siano stati pochi dubbi a riguardo. La precedente volta senza presentatore fu più di trent’anni fa, e fu un disastro (ma non fu colpa dell’assenza di un presentatore).
Quanti premi saranno assegnati?
24. La maggior parte è dedicata ai lungometraggi di finzione, ma ci sono anche tre premi per i cortometraggi, uno per i documentari e uno per i film di animazione. Per il miglior film ci sono nove candidati, per tutte le altre categorie sono cinque. I candidati per il miglior film sono nove perché nel 2009 si decise che questa categoria meritasse più di cinque nomination, nell’idea di rendere più avvincente la competizione. Da allora i candidati per il miglior film possono essere tra i cinque e i dieci: per essere candidati basta ottenere almeno il 5 per cento delle preferenze.
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Chi vota per gli Oscar?
Più di ottomila persone, tutti professionisti dei vari settori del cinema (in senso lato però, perché per esempio ci sono anche scrittori, che magari sono stati sceneggiatori, o musicisti, che magari hanno lavorato alle colonne sonore di certi film). Si entra nell’Academy, l’associazione che assegna gli Oscar, per invito o dopo essere stati candidati. Ma ognuna delle sottosezioni dell’Academy ha le sue regole.
Fino a qualche anno fa si diceva che i votanti fossero in gran parte «pale, male and stale»: bianchi, maschi e tradizionalisti. Da qualche tempo l’Academy si è resa conto del problema e sta cercando di cambiare le cose e i dati più recenti dicono che i non bianchi sono il 16 per cento e le donne il 31 per cento, e che l’Academy sta cercando di diventare sempre più internazionale.
Come votano?
Via internet, ma se vogliono anche mandando una lettera. Per 23 categorie si dice semplicemente cosa o chi si è preferito, e chi prende più voti vince. Ma non tutti devono per forza votare per tutto: se un membro non ha visto nessun cortometraggio, per esempio, può astenersi dall’esprimere il suo voto in merito. L’eccezione è l’Oscar per il miglior film: si vota in modo più complicato. Ogni votante deve mettere in ordine di preferenza i film candidati, e poi c’è un complicato meccanismo per trovare un film che abbia ottenuti consistenti consensi. La versione lunga è qui.
Quali sono i candidati al miglior film?
1917, The Irishman, Piccole donne, Jojo Rabbit, Joker, Storia di un matrimonio, C’era una volta… a Hollywood, Parasite e Le Mans 66 – La grande sfida. Quello con più nomination complessive (11) è stato Joker, seguito da tre film con 10 nomination ciascuno: 1917, C’era una volta…a Hollywood e The Irishman (che, a guardare le previsioni, alla fine potrebbe non vincere nemmeno un premio).
Come sono andati nei cinema?
Piuttosto bene, in generale. Quello andato meglio, tra i nove candidati a miglior film, è Joker, che ha incassato più di un miliardo di dollari. Avengers: Endgame, il film che ha incassato di più nella storia, a questi Oscar è candidato solo per i migliori effetti speciali (categoria in cui non è nemmeno il favorito). Tra i candidati per il miglior film ci sono anche The Irishman e Storia di un matrimonio, che la maggior parte degli spettatori non ha visto al cinema, ma su Netflix. Con 24 nomination, una in più di Disney, Netflix è la società con più nomination a questi Oscar.
Chi vincerà più premi?
È probabile che non sarà nessuno dei film citati qui sopra, bensì 1917, che ci si aspetta possa vincere il premio per il miglior film più diversi premi cosiddetti tecnici. Ma ci si attende comunque che non vinca più di 5-6 premi al massimo, cosa che lo lascerebbe comunque piuttosto distante dal record di 11 premi vinti, raggiunto da Titanic, Ben Hur e Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re.
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Cosa dicono le previsioni?
L’abbiamo scritto qui, categoria per categoria, incrociando le previsioni di chi se ne intende, Hollywood Reporter e Variety, l’analisi di alcune altre informazioni utili e le quote dei siti di scommesse, che se ci sbagliano ci perdono dei soldi, e quindi tendono a sbagliarsi poco. Per i più analitici, ci sono anche previsioni fatte solo usando la statistica, senza pensare ad altro.
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Una cosa strana
Insieme a 1917, l’altro film con le maggiori possibilità di vincere il premio più importante è Parasite. Nessuno dei due ha dei candidati tra gli attori e le attrici, protagonisti e non. Nella storia degli Oscar, solo 11 volte il miglior film non aveva attori o attrici candidati: il primo a riuscirci fu il primo di tutti (Ali, nel 1929), l’ultimo fu The Millionaire, più di dieci anni fa. La stranezza deriva dal fatto che, come tutti, anche all’Academy si finisce spesso per identificare fortemente un film con i suoi attori, anche perché più di mille dei circa 8mila votanti sono attori e attrici.
Un’altra cosa strana
Dovesse vincere Parasite, le stranezze sarebbero più d’una. Il film è infatti sudcoreano. È solo l’undicesimo film non in inglese candidato all’Oscar per il miglior film e nessun altro ha poi vinto il premio. Si pensa che l’anno scorso Roma ci sia andato molto vicino, ma poi andò in altro modo.
– Leggi anche: Gli spazi e i tempi di Parasite
Chi ha vinto gli ultimi dieci Oscar per il miglior film?
Andiamo a ritroso. Green Book, La forma dell’acqua, Moonlight, Il caso Spotlight, Birdman, 12 anni schiavo, Argo, The Artist, Il discorso del re, The Hurt Locker.
Vi ricordate invece cosa successe vent’anni fa?
Il film della serata fu American Beauty, primo film di Sam Mendes. Ma è una sintesi che non rende onore a tutto quello che successe agli Oscar del 2000.
Ci sono attori alla prima nomination?
Sì, cinque. Antonio Banderas, Cynthia Erivo, Scarlett Johansson, Florence Pugh e Jonathan Pryce, che ha 72 anni. Otto candidati hanno già vinto almeno un Oscar: Kathy Bates, Leonardo DiCaprio, Tom Hanks, Anthony Hopkins, Al Pacino, Joe Pesci, Charlize Theron e Renée Zellweger.
Ci sono registe donne candidate?
No, ed è probabilmente la polemica principale relativa agli Oscar di quest’anno. Piccole donne (il quarto adattamento dello stesso romanzo a venire candidato agli Oscar) è candidato tra i miglior film e Greta Gerwig, la regista, è stata candidata come sceneggiatrice, ma non come regista. Da quando esiste la categoria ci sono state quasi 500 nomination totali, e solo in cinque casi a essere candidate sono state delle donne. La situazione è persino peggiore tra le nomination per la miglior fotografia, dove è stata candidata solo una donna nella storia degli Oscar: Rachel Morrison, due anni fa. Va detto, però, che quest’Oscar ha fatto segnare il record di donne candidate nelle varie categorie: sono 64, circa un terzo dei candidati totali.
Curiosità e fatti notevoli
Honeyland, documentario della Macedonia del Nord che racconta la vita di un apicoltore di montagna, è candidato sia come documentario che come miglior film internazionale, ed è la prima volta che succede (perché prima c’erano regole diverse). A proposito, da quest’anno la dicitura corretta per i film in lingua non inglese è “miglior film internazionale”, non “straniero”.
Scarlett Johansson non ha mai vinto un Oscar e fino a un anno fa non era nemmeno mai stata candidata. Quest’anno è invece candidata sia come miglior protagonista (per Storia di un matrimonio) che come miglior non protagonista (per Jojo Rabbit). Solo altri 11 attori e attrici ci erano riusciti prima di lei.
Greta Gerwig e Noah Baumbach, che sono una coppia nella vita, sono rispettivamente candidati come autrice e autore delle sceneggiature di Piccole donne e Storia di un matrimonio.
Il compositore John Williams, candidato per le musiche di Star Wars: L’ascesa di Skywalker, è alla sua 52esima nomination. Più di lui, solo Walt Disney, con 59.
Martin Scorsese, candidato come miglior regista, è invece alla sua nona nomination nella categoria, più di ogni altro regista ancora in vita e tre in meno di William Wyler.
Joe Pesci, candidato come miglior attore non protagonista per The Irishman, è stato candidato 29 anni dopo la sua precedente nomination. Il record del maggior intervallo tra una e l’altra comunque è di 39 anni, ce l’hanno Sylvester Stallone e Helen Hayes.
L’attrice e cantante Cynthia Erivo è candidata sia come attrice che come autrice di una canzone (l’Oscar per la miglior canzone va a chi la scrive, non a chi la canta), come prima di lei era capitato solo a Mary J. Blige e Lady Gaga. Dovesse vincere, Erivo diventerebbe la 16esima e più giovane – ha 33 anni – persona a completare l’EGOT, acronimo di Emmy, Grammy, Oscar e Tony Awards, i più importanti premi della tv, della musica, del cinema e del teatro negli Stati Uniti.
I discorsi degli Oscar
Se ne aspettano di interessanti da Brad Pitt – che in altri premi di quest’anno ne ha fatti di belli, forse anche perché si è rivolto a qualche autore che glieli scrivesse – e, dovesse vincere, da Joaquin Phoenix. Ma poi chissà chi vince e chissà quale discorso finirà per farsi notare di più. Ceros ha messo insieme dati e grafiche interattive per mostrare come, nei decenni, i discorsi degli Oscar si siano modificati e, soprattutto, allungati. Qualche settimana fa, comunque, i produttori della notte degli Oscar dissero ai candidati, riuniti per l’annuale fotografia di gruppo, di ritenere che un buon esempio di discorso da Oscar fosse questo:
Perché gli Oscar sono importanti?
Per chi li guarda, perché mettono nella stessa stanza alcune tra le più famose persone del mondo. Per chi li vince, perché sono un’ottima pubblicità (i registi, per esempio, avranno molta più facilità a trovare qualcuno che finanzi i loro progetti) e poi, semplicemente, perché è una gara e la maggior parte delle persone ci tengono a vincerle, le gare. È stato calcolato che, solo per la campagna per promuovere un film agli Oscar, sia capitato che le case di produzione e di distribuzione spendessero anche alcune decine di milioni di euro. Ma non è detto che basti spendere per vincere: i soldi, infatti, servono a far sì che chi di dovere guardi un film, poi c’è da vedere se quel film gli piacerà. L’anno scorso Netflix puntò molto su Roma, ma non riuscì a vincere l’Oscar per il miglior film.
Cosa fa dopo, chi va agli Oscar?
Cena, perché la cerimonia finisce quando a Los Angeles sono più o meno le otto di sera. Poi, molti vanno alle tante feste organizzate per il dopo-cerimonia, ormai, come ha spiegato il New York Times. A proposito della cena, invece, il menu sarà per gran parte vegano.
Perché l’Oscar si chiama così?
Il nome ufficiale degli Oscar è Academy Award of Merit e ancora oggi il sito ufficiale dell’Academy continua a parlare del nome Oscar come di un soprannome. Una versione è che si chiama così perché assomiglia a un tizio di nome Oscar. Un’altra è che il nome se lo inventò un giornalista, stanco di scrivere sempre Academy-Award-of-Merit.
Di cosa è fatta una statuetta degli Oscar?
È alta più di 34 centimetri, pesa poco meno di quattro chili ed è fatta in bronzo, placcato in oro a 24 carati. C’è stato un periodo di tre anni in cui, durante la Seconda guerra mondiale, le statuette furono fatte con il gesso (a fine guerra le statuette in gesso furono poi scambiate con dei veri Oscar di bronzo e oro).
Quanti Oscar sono stati consegnati in totale nella storia degli Oscar?
Più di tremila e negli anni ci sono state diverse storie di statuette perse o rubate.