Le novità di oggi sul nuovo coronavirus
A Wuhan un cittadino americano è morto a causa del virus, la quarantena degli italiani alla Cecchignola è ricominciata e in Francia ci sono 5 nuovi casi
Il 6 febbraio a Wuhan un cittadino statunitense di 60 anni è morto a causa del nuovo coronavirus (2019-nCoV): è la prima persona che non è di nazionalità cinese a morire per il virus. Sempre a Wuhan, che è la città cinese da cui il nuovo coronavirus si è diffuso, è morto anche un cittadino giapponese con sintomi riconducibili al virus, anche se per ora non è confermato che ne fosse stato contagiato. Intanto il numero di contagiati ha continuato a crescere – ci sono quasi 35mila casi, di cui 288 fuori dalla Cina – anche se c’è stata una diminuzione nel numero di nuovi infettati negli ultimi due giorni.
È di nuovo aumentato però il numero di morti: sono stati 86 venerdì, il massimo in un solo giorno finora. In tutto finora 724 persone sono morte per il nuovo coronavirus; tra il 2002 e il 2003, a causa della SARS, morirono 774 persone in 17 paesi.
Giovedì il governo cinese aveva detto che i cittadini stranieri in quarantena o ricoverati in Cina erano 17; non sono poi stati fatti nuovi aggiornamenti in merito, quindi non sappiamo se nel frattempo siano aumentati.
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Dall’inizio di sabato a Hong Kong – dove ci sono 26 casi di contagio e una persona è morta – è stata istituita una quarantena obbligatoria di due settimane per chiunque arrivi dal resto della Cina. I non-residenti in arrivo devono isolarsi in una stanza d’albergo o in uno dei centri gestiti dal governo, mentre i residenti a Hong Kong in rientro devono chiudersi in casa. Per verificare che la quarantena sia rispettata tutti saranno sottoposti a controlli a campione e telefonate giornaliere. Chi sarà scoperto a non rispettare la quarantena rischia multe e una condanna a un periodo di detenzione.
Nell’ultima settimana in città i supermercati sono stati svuotati di alcuni beni di prima necessità come pasta e riso dopo che, secondo il governo, erano state diffuse voci a proposito di problemi nei rifornimenti: tra le altre cose, in molti hanno fatto scorte di carta igienica dopo che è girata la notizia secondo cui le fabbriche di carta igienica sarebbero passate a produrre mascherine per il viso.
Per quanto riguarda le navi da crociera messe in quarantena, sulla Diamond Princess, che si trova vicino al porto di Yokohama, in Giappone, 64 delle 3.700 persone a bordo sono risultate positive al nuovo coronavirus: i passeggeri hanno ricevuto l’ordine di non uscire dalle proprie cabine per evitare nuove infezioni. Un’altra nave da crociera con una persona infetta a bordo non potrà attraccare nel sud del Giappone, ha detto il governo del paese. Sulla World Dream, nel porto di Hong Kong, sono sempre in quarantena 3.600 persone.
Le persone infettate al di fuori della Cina sono 288, in 24 paesi diversi, oltre che a Hong Kong, Macao e Taiwan. Il paese con il maggior numero dei contagi è il Giappone (89), seguito da Singapore (33) e Thailandia (32). Negli Stati Uniti sono stati registrati 12 casi mentre in Europa ci sono state infezioni in Germania (14), Francia (11), Italia, Regno Unito (3), Belgio, Svezia, Spagna e Finlandia (1): qui c’è un elenco aggiornato con tutti i casi di contagio paese per paese. Oltre alla Cina, l’unico altro paese in cui qualcuno è morto per il nuovo coronavirus sono le Filippine.
Il numero dei casi in Francia è stato aggiornato oggi dalla ministra della Salute Agnès Buzyn: le cinque nuove persone infettate, tutte di nazionalità britannica e ora ricoverate in isolamento, soggiornavano a Contamines-Montjoie, una località sciistica vicino al Monte Bianco. Pare che fossero entrate in contatto con un’altra persona britannica contagiata, che aveva soggiornato a Contamines-Montjoie a fine gennaio e poi era rientrata nel Regno Unito. Ora le autorità francesi stanno cercando di capire se altre persone siano state contagiate da queste sei.
In Italia i tre casi sono quelli di due turisti cinesi, marito e moglie, in terapia intensiva e sempre con prognosi riservata ma in condizioni stabili, e quello di un informatico 29enne di Luzzara (provincia di Reggio Emilia) che vive in California ed era stato in Cina per vedere la fidanzata cinese. Tutti e tre sono ricoverati all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Le condizioni del 29enne sono buone: come sintomi ha la febbre, costante ma non alta, e l’iperemia congiuntivale, che causa un arrossamento degli occhi. Per via del suo caso, è ricominciato il periodo di quarantena di due settimane per le 55 persone che erano state fatte rimpatriare dalla Cina e si trovano in isolamento nella cittadella militare della Cecchignola, a Roma. Una donna tra le persone isolate alla Cecchignola è stata portata all’Istituto Spallanzani: è risultata negativa al test per il nuovo cornoavirus, ma ha la congiuntivite e per questo sarà sottoposta ad altri controlli.
A Wuhan ci sono ancora 9 italiani, che però saranno fatti tornare oggi con due voli speciale: uno dell’aeronautica militare britannica e uno dell’aeronautica militare italiana, che li porterà fino a Pratica di Mare. Da lì saranno trasferiti all’ospedale del Celio, dato che alla Cecchignola non c’è più posto, scrive Repubblica. Altri 600 italiani rimasti bloccati in Cina dopo la sospensione dei voli di collegamento con l’Italia chiedono di essere rimpatriati. Oggi il governo dovrebbe riunirsi per trovare una soluzione al problema.
Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) diffuso venerdì e basato sui dati riguardanti 17mila pazienti, l’82 per cento dei contagiati ha una forma leggera della malattia; i casi gravi sono il 15 per cento e quelli critici il 3 per cento. È una cosa positiva ma al tempo stesso potrebbe causare una maggiore diffusione del virus rispetto a quello della SARS: le persone con la SARS stavano spesso molto male e per questo era facile identificarle, mentre quelle contagiate dal nuovo coronavirus ma senza sintomi gravi sono più difficilmente distinguibili. La loro condizione potrebbe essere scambiata per una semplice influenza e per questo causare una maggiore diffusione del virus.
Un gruppo di scienziati cinesi ha detto che potrebbe aver scoperto attraverso quale animale il virus sia arrivato alle persone attraverso un’analisi genetica. I risultati dello studio devono ancora essere pubblicati, ma si sa che secondo la loro ipotesi il virus sarebbe passato dai pipistrelli – ritenuti comunque la fonte originaria del nuovo coronavirus, come successo in passato per altri virus – ai pangolini, i mammiferi più commerciati illegalmente al mondo. Sono gli unici mammiferi ad avere il corpo ricoperto di squame: le loro carni sono ritenute pregiate nella cucina di alcune province della Cina e del Vietnam, mentre le scaglie sono utilizzate nella medicina tradizionale di alcuni paesi asiatici.