La storia di Aeham Ahmad
Stasera si esibirà sul palco di Sanremo insieme a Elodie: probabilmente lo avete visto in un video virale girato in un campo profughi a Damasco
Stasera al Festival di Sanremo i concorrenti si esibiranno cantando cover di famose canzoni passate per Sanremo, da soli o in duetto con alcuni ospiti. Elodie, in gara con la canzone “Andromeda”, canterà “Adesso tu” di Eros Ramazzotti insieme ad Aeham Ahmad, noto anche come “Il pianista di Yarmouk”: è un musicista diventato famoso intorno al 2013, quando, ispirandosi a una famosa scena del film Il pianista, cominciò a suonare il pianoforte in mezzo alle rovine di un campo profughi palestinese in Siria. In particolare, un video di lui che suona e canta tra i palazzi semidistrutti diventò virale e finì sui siti di news di mezzo mondo.
Aeham Ahmad è nato nel 1988 a Damasco, in Siria, ma appartiene alla minoranza palestinese della città. In un’intervista ad Avvenire ha raccontato che i suoi nonni arrivarono in Siria nel 1948, l’anno in cui venne fondato Israele, e si stabilirono nel campo profughi di Yarmouk che negli anni successivi diventò un vero e proprio quartiere di Damasco. Ahmad si definisce «qualcosa tra il palestinese e il siriano», e ha raccontato che negli anni peggiori della guerra in Siria i palestinesi di Yarmouk vivevano in condizioni durissime, segregati e ridotti alla fame. Una delle foto più famose del conflitto siriano, quella che riprende migliaia di profughi palestinesi in fila per il cibo, è stata scattata proprio a Yarmouk.
Ahmad si appassionò alla musica per via di suo padre, che suonava il violino ed era cieco. Sua madre invece faceva l’insegnante. Negli anni prima della guerra studiò musica laureandosi all’università di Damasco, ma presto le condizioni di vita a Yarmouk peggiorarono: il campo era preso in mezzo nello scontro tra ribelli ed esercito siriano fedele al presidente Assad e pesantemente bombardato. Trovare cibo e acqua era diventato impossibile. Poi, quando lo Stato Islamico occupò Yarmouk nel 2015, le condizioni se possibile peggiorarono ancora: gli fu impedito di suonare perché la musica era proibita. Un giorno, mentre cercava di portare in salvo il suo pianoforte di nascosto, fu scoperto da un posto di blocco e il pianoforte fu bruciato.
A quel punto Ahmad decise di fuggire in Europa. Intraprese un viaggio di quasi 5mila chilometri da solo lungo la rotta balcanica, perché non voleva mettere in pericolo sua moglie incinta e suo figlio. A settembre 2015 arrivò infine a Monaco di Baviera in treno, dopo essere sopravvissuto a un naufragio nel mar Egeo e poche settimane dopo la decisione di Angela Merkel di accogliere tutti i rifugiati siriani arrivati in Germania. Dopo un anno lo raggiunse anche la sua famiglia grazie a un permesso speciale e si stabilirono poi a Wiesbaden, dove vivono ancora oggi. Da quando è rifugiato in Germania, Ahmad ha tenuto diversi concerti in tutta Europa, Italia inclusa.
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