Cosa sappiamo dei due casi di coronavirus in Italia
Riguardano due turisti cinesi che alloggiavano a Roma da alcuni giorni: al momento sono ricoverati in ospedale in isolamento e sono in buone condizioni
Giovedì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che in Italia sono stati confermati due casi del nuovo coronavirus (2019-nCoV). Si tratta di due turisti cinesi, provenienti da Wuhan, la città in cui è iniziata la diffusione del virus. I due turisti sono marito e moglie e avrebbero 67 e 66 anni: attualmente sono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma e sono in discrete condizioni, ha detto venerdì pomeriggio Emanuele Nicastri, direttore della sezione Malattie Infettive dell’ospedale. Al momento, secondo il medico, nell’Istituto sono ricoverati altre dodici pazienti che presentano sintomi riconducibili all’epidemia e altri venti asintomatici, che risultano essere stati in contatto diretto con la coppia. Altri nove pazienti erano stati isolati inizialmente, ma dopo essere stati sottoposti ad alcuni test erano stati dimessi.
Venerdì il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, una misura che dà al governo maggiori poteri per intervenire immediatamente sul problema – in questo caso il nuovo coronavirus – anche in sostituzione degli enti locali.
Nella conferenza stampa di giovedì il direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani, Giuseppe Ippolito, aveva spiegato che i due cinesi non sono stati contagiati in Italia, ma sono arrivati a Roma dopo aver contratto altrove il virus. Ora un’autorità sanitaria regionale sta tracciando, per precauzione, il percorso dei due turisti e i contatti che possono aver avuto nelle ultime ore. Erano arrivati in Italia lo scorso 23 gennaio, atterrando all’aeroporto di Milano Malpensa, e dopo alcune tappe intermedie erano arrivati a Roma con una comitiva di turisti: loro due, da quanto si apprende, erano i soli provenienti da Wuhan.
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A Roma la coppia alloggiava al Grand Hotel Palatino, su via Cavour, nel rione Monti, dove era arrivata martedì scorso. Mercoledì, verso le 22, il marito si è sentito male ed è stato portato in ambulanza allo Spallanzani, dove in seguito agli esami è stato riscontrato il contagio del nuovo coronavirus. La stanza in cui alloggiava è stata sigillata per decontaminarla, mentre il resto della comitiva, che oggi era diretto in pullman a Cassino, è stato portato in ospedale per effettuare accertamenti. Il direttore dell’hotel, Enzo Ciannelli, ha detto che per il momento la struttura resterà aperta.
L’assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha detto in una nota che «è già stata attivata la sorveglianza sanitaria sulle persone venute in contatto con la coppia ricoverata presso l’istituto nazionale malattie infettive Spallanzani. Sono scattate tutte le misure previste dai protocolli sia per quanto riguarda alcune persone dell’albergo, sia riguardo gli altri componenti del gruppo di turisti. Al momento sono tutti asintomatici e non destano preoccupazione».
Il Corriere della Sera scrive che ci sarebbe anche una terza persona ricoverata in isolamento per escludere il rischio che sia stata contagiata dal nuovo coronavirus. Si tratta di un operaio romeno di 42 anni che lavora all’Hotel Palatino. L’uomo è stato ricoverato giovedì pomeriggio al pronto soccorso di Tivoli dopo aver lamentato i sintomi dell’influenza. Dopo aver informato il personale sanitario che lavorava nello stesso hotel dove avevano alloggiato i due turisti cinesi risultati positivi al virus, è stato messo in isolamento e trasferito allo Spallanzani, a Roma.
Durante la conferenza stampa di ieri, Conte ha detto anche che per precauzione il governo ha deciso di sospendere tutti i voli aerei da e per la Cina, e ha aggiunto: «Siamo vigili e molto attenti: non ci siamo fatti trovare impreparati. Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore. Non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale». Ha poi annunciato di aver convocato per domani mattina un Consiglio dei ministri in cui saranno adottate «ulteriori misure per mettere al corrente tutte le strutture competenti su una situazione critica, ivi compresa la Protezione civile».
Giovedì sera, inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la diffusione del nuovo coronavirus (2019-nCoV) un’emergenza sanitaria internazionale. Durante una conferenza stampa a Ginevra, il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha detto: «Il motivo principale non è quello che sta accadendo in Cina, ma quello che sta accadendo in altri paesi». Al momento ci sono quasi 10mila casi di contagio confermati in tutto il mondo, e 213 morti, questi ultimi tutti in Cina.