Nicola Morra non ha votato per il M5S in Calabria
Lo ha detto al Corriere della Sera, criticando la scelta di candidare Francesco Aiello, cugino di un boss della 'ndrangheta
Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione parlamentare antimafia, ha commentato in un’intervista al Corriere della Sera le recenti elezioni regionali in Calabria, vinte dalla candidata del centrodestra Jole Santelli. Morra, che è stato eletto in Calabria ed è residente a Cosenza, ha detto di non aver votato per il candidato del M5S, Francesco Aiello, di cui nelle settimane scorse aveva criticato in più occasioni la candidatura. Aiello, che è professore di Economia all’Università della Calabria, è infatti cugino di primo grado del boss della ‘ndrangheta Luigi Aiello, ucciso a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, il 21 dicembre 2014 nell’ambito di una faida tra due cosche mafiose.
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Luigi Aiello era affiliato alla cosca Mezzatesta e negli anni Ottanta fu condannato a 11 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, rapina, furto, detenzione illegale di armi e tentata estorsione. Franceso Aiello aveva replicato alle accuse dicendo di non avere alcun rapporto con il cugino: «Nella mia vita ho sempre frequentato colleghi, studenti, dottorandi, magistrati, giornalisti, impegnandomi per la legalità e per la formazione delle nuove generazioni. Nessuno mi ha mai visto con la coppola, con santini bruciati e altri segni del genere. Fare questi accostamenti è un fatto grave, soprattutto sotto elezioni. Ed è lecito chiedersi a vantaggio di chi o di che cosa», aveva detto all’Adnkronos. Aiello alla fine ha preso il 7,35 per cento dei voti.
Nell’intervista al Corriere, Morra ha detto di non aver votato per nessun partito, perché non poteva votare «una lista con anche una semplice ambiguità».
Be’, presidente Nicola Morra, lei era contrario alla presentazione della vostra lista in Calabria e poi ha espresso molte critiche. Quindi le chiedo se ha votato per il M5S e per il candidato Aiello.
«No, non l’ho fatto. Sono il presidente della commissione parlamentare Antimafia. E non potevo votare una lista con anche una semplice ambiguità. E per questo mi è stato impedito, di fatto, di votarla».
Posso chiederle a questo punto per chi ha votato?
«È semplice. Per nessuno».
Scusi, chi avrebbe dovuto controllarle a monte, le singole ambiguità?
«Coloro che hanno assunto il ruolo di responsabili regionali per la formazione delle liste».
Si chiama fuori?
«Non sono mai stato dentro. Tutte le volte che mi è stato chiesto di fare dei controlli, io li ho fatti. Mettiamola così: stavolta nessuno mi ha chiesto di controllare. I controlli, in terre come la Calabria, comportano tempi lunghi…».