In Cina ci sono tre città in quarantena
Voli e treni in uscita da Wuhan, Huanggang ed Ezhou sono stati sospesi, così come autobus e metropolitane in città, per provare a fermare la diffusione del nuovo coronavirus
La città di Wuhan, nella Cina centrale, è stata messa in quarantena per provare a limitare la diffusione del nuovo coronavirus identificato nel paese e che finora ha provocato la morte di 18 persone. Le autorità hanno sospeso tutti i voli e i treni in uscita dalla città e hanno interrotto la circolazione di autobus, traghetti e metropolitana al suo interno. Wuhan, un’area metropolitana di circa 11 milioni di abitanti, è quella dove c’è stato il maggior numero di casi di contagio del coronavirus e dove le autorità hanno individuato il posto dove probabilmente si sono verificati i primi casi di infezione, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e altri animali marini vivi. Giovedì, anche le autorità delle vicine città di Huanggang ed Ezhou, dove vivono complessivamente più di sette milioni di persone, hanno annunciato misure simili.
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In città, hanno raccontato i giornali, l’atmosfera è strana. Molti negozi sono rimasti con pochi prodotti sugli scaffali, perché tantissime persone hanno fatto scorte per poter evitare di uscire di casa troppo spesso e limitare i contatti con altre persone e il rischio di contagio. I distributori di benzina hanno lunghe code, dopo che si è sparsa la voce che il carburante stava finendo. Ai residenti e ai dipendenti pubblici è stato chiesto di indossare maschere che coprano bocca e naso, e le stazioni dei treni ancora aperte sono sorvegliate dalla polizia e da squadre speciali che controllano lo stato di salute delle persone. Il mercato del pesce che è stato messo in relazione ai primi casi di contagio è stato chiuso e isolato.
Finora il nuovo coronavirus ha contagiato 570 persone. Il maggior numero di contagi è avvenuto a Wuhan, ma il virus ha ormai raggiunto tutte le province della Cina ed è arrivato anche in Giappone, in Thailandia, in Corea del Sud, a Taiwan e negli Stati Uniti. Mentre i governi di tutto il mondo hanno aumentato i controlli per le persone provenienti dalle aree di maggior contagio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso per ora di non dichiarare un’emergenza sanitaria internazionale, come aveva fatto in passato per l’influenza suina e per ebola, spiegando che la situazione verrà valutata con regolarità.
Le restrizioni imposte agli abitanti di Wuhan sono state decise per «impedire la diffusione del coronavirus», hanno detto le autorità, ma non si sa ancora per quanto tempo resteranno in vigore. Il New York Times ha fatto notare che per le dimensioni di Wuhan e per l’importanza che ha per la sua regione, le misure potrebbero avere enormi effetti secondari. Ogni giorno dalla città partono in volo circa 30.000 persone e molte di più sono quelle che lo fanno in auto o in treno. Wuhan è inoltre il principale polo commerciale della sua regione e quella dove si trova il più importante porto commerciale della zona. Nel breve termine, i problemi più grossi potrebbero esserci per chi aveva intenzione di spostarsi per festeggiare il Capodanno cinese, che inizia il prossimo venerdì e durante il quale si spostano centinaia di milioni di persone.
Le compagnie turistiche hanno promesso rimborsi per le prenotazioni di viaggi e alberghi a Wuhan, che è anche un posto piuttosto popolare per il turismo interno. Taiwan ha sospeso tutti i viaggi di gruppo verso la zona di Wuhan e la Corea del Nord, dice sempre il New York Times, e ha bloccato completamente l’accesso di turisti al paese.