In Libano è stato formato un nuovo governo
In Libano è stato formato un nuovo governo: è guidato da Hassan Diab, che aveva ricevuto l’incarico lo scorso 19 dicembre dopo le dimissioni di Saad Hariri, ed è formato da 20 ministri che Diab ha definito degli “specialisti”, ma che sono sostenuti dai movimenti politici al potere da decenni e contro i quali si protesta da mesi. «Questo», ha invece detto Diab, «è un governo che rappresenta le aspirazioni dei manifestanti che si sono mobilitati in tutto il paese per più di tre mesi» e che lavorerà «per soddisfare le loro richieste». Dopo l’annuncio, le proteste di piazza non si sono fermate: i manifestanti chiedono riforme radicali e un governo guidato da tecnici indipendenti in grado di affrontare la crisi economica e politica del paese.
Le proteste in Libano erano iniziate a metà ottobre contro il piano del governo di imporre nuove tasse su diversi beni e servizi, tra cui il tabacco, la benzina e le telefonate fatte via internet. Il Paese è da tempo in grave crisi economica: il debito pubblico è pari a circa 77 miliardi di euro (corrisponde al 150 per cento del prodotto interno lordo), c’è un deficit al 9 per cento del PIL e i flussi delle entrate necessarie per finanziare la spesa pubblica si sono notevolmente ridotti. A questo si aggiunge una crisi politica: a fine ottobre il primo ministro Saad al-Hariri si era dimesso e da allora il paese era senza un governo.