Hillary Clinton dice che Bernie Sanders «non piace a nessuno»
E non sa ancora se lo sosterrà nel caso in cui dovesse vincere le primarie dei Democratici
Hillary Clinton, ex first lady degli Stati Uniti e candidata democratica alle elezioni presidenziali del 2016, ha parlato in un’intervista con The Hollywood Reporter di una docuserie sulla sua carriera che uscirà il 6 marzo su Hulu. Nella serie, che si chiama Hillary e che è divisa in quattro episodi, Clinton parla anche con toni molto duri di Bernie Sanders, suo principale sfidante nelle primarie democratiche del 2016, e oggi di nuovo candidato alle primarie in vista delle elezioni del 3 novembre.
In un passaggio, anticipato da The Hollywood Reporter, Clinton descrive così Sanders: «Era al Congresso da anni, e aveva solo un senatore che lo sosteneva. Non piace a nessuno, nessuno vuole lavorare con lui, non ha mai fatto nulla. È solo un politico di professione. È solo “fuffa”, e mi dispiace molto che le persone si lascino ingannare».
Clinton ha confermato queste dichiarazioni anche nell’intervista a The Hollywood Reporter, ma quando le è stato chiesto se abbia intenzione di sostenere Sanders nel caso in cui dovesse vincere le primarie ha risposto in maniera meno decisa: «Non lo so ancora. Siamo in una fase delle primarie molto vivace. Ma devo dire, tuttavia, che non c’entra solo lui, ma la cultura che lo circonda. È il suo gruppo dirigente. Sono i suoi sostenitori più importanti. Sono i suoi “Bernie Bros” su Internet e i loro incessanti attacchi contro molti dei suoi concorrenti, in particolare contro le donne. Spero davvero che la gente presti attenzione a tutto ciò perché dovrebbe essere preoccupante che lui abbia permesso questa cultura, e non solo permesso, perché [sembra] che ne sia un sostenitore».
Sanders ha replicato a Clinton martedì, senza però rispondere direttamente alle accuse rivoltegli: «La mia attenzione oggi è su una fase monumentale nella storia americana: il processo di impeachment di Donald Trump. Insieme, andremo avanti e sconfiggeremo il presidente più pericoloso della storia americana», ha detto Sanders.
Tra Clinton e Sanders i rapporti non sono stati mai particolarmente buoni: sia durante le primarie del 2016 che dopo la candidatura ufficiale di Clinton come sfidante di Donald Trump. Clinton aveva chiuso le primarie vincendo 32 stati contro i 22 di Sanders e ottenendo 15 milioni di voti contro gli 11,8 di Sanders. Sanders, però, fino all’ultimo aveva evitato di ammettere la sconfitta, e si era deciso a sostenere Clinton solo dopo alcuni giorni. Anche dopo il suo endorsement molti sostenitori di Sanders avevano continuato ad attaccare Clinton, e prima della convention dei Democratici a Philadelphia c’era stato un corteo di contestazione nei suoi confronti. I disordini erano continuati anche durante la convention, con un gruppo di sostenitori di Bernie Sanders che aveva fischiato e urlato buuu tutte le volte che veniva pronunciato il nome di Hillary Clinton.