10 dei 42 imputati nell’inchiesta sull’assenteismo al comune di Sanremo sono stati assolti «perché il fatto non sussiste»

(ANSA/ GUARDIA DI FINANZA)
(ANSA/ GUARDIA DI FINANZA)

10 dei 42 imputati nell’inchiesta sull’assenteismo al comune di Sanremo sono stati assolti con rito abbreviato «perché il fatto non sussiste», mentre altri 16 che avevano scelto il rito ordinario sono stati rinviati a giudizio. Altri 16 imputati avevano invece scelto il patteggiamento, con pene tra 8 mesi e 1 anno e 7 mesi.

Dell’inchiesta, iniziata nel 2012, si parlò molto perché ci furono 35 dipendenti arrestati e ben 80 avvisi di garanzia. I dipendenti del comune di Sanremo e di altri uffici amministrativi della città erano sospettati di peculato, falso e truffa ai danni dello Stato. Secondo l’accusa gli imputati avrebbero mentito sulle loro ore effettive di lavoro, timbrando i propri cartellini senza poi lavorare e timbrando anche quelli di altri colleghi in realtà assenti. La Guardia di Finanza aveva anche diffuso dei video che sembrano mostrare molti e ripetuti casi di assenze non dichiarate.

Tra i 10 assolti c’è anche Alberto Muraglia, un ex agente di polizia locale di Sanremo, che era stato filmato mentre timbrava il cartellino in mutande. Muraglia, in un’intervista a Repubblica, aveva giustificato il suo gesto dicendo che all’epoca abitava nello stabile in cui si trovava la macchinetta di timbratura: «Timbravo in mutande per fare prima, e andare subito a spostare le auto che dovevo far spostare. Di certo non per tornare a dormire, il mio turno partiva alle sei. Ero all’interno, certo che nessuno potesse vedermi, non rischiavo neanche di arrecare un danno di immagine all’amministrazione».