La Giunta per le immunità del Senato ha approvato l’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti

(ANSA/FEDERICA ROSELLI)
(ANSA/FEDERICA ROSELLI)

La Giunta per le immunità del Senato ha approvato l’autorizzazione a processare Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona perché mentre era ministro dell’Interno impedì per più di tre giorni lo sbarco di 116 persone tratte in salvo nel Mediterraneo centrale dalla nave della Marina militare Gregoretti. Ora l’autorizzazione a procedere dovrà essere confermata anche dal Senato affinché Salvini possa essere processato.

La Giunta per le immunità è composta da 23 membri (6 del M5S, 5 della Lega, 4 di Forza Italia, 3 di Italia Viva, 1 del Pd, 1 di Fratelli d’Italia, 1 di LeU, 1 del Gruppo Misto e 1 del Svp). I senatori della maggioranza (PD, M5S, Italia Viva e LeU) hanno deciso di non partecipare, così come anche i due senatori del Svp e del Gruppo Misto (il primo perché malato).

Al voto hanno partecipato quindi 10 senatori: i 5 di Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato contro l’autorizzazione a procedere mentre i 5 della Lega hanno deciso di votare a favore dell’autorizzazione a procedere, una mossa  annunciata da Salvini nelle ultime ore per rivendicare la sua decisione di allora: «Rischio 15 anni, più di uno stupratore, di uno spacciatore. Mandatemi a processo, credo che tutti gli italiani mi abbiano pagato lo stipendio per difendere i confini del Paese, che non era un mio diritto ma un mio dovere».

A parità di voti la proposta del relatore contro l’autorizzazione a procedere è stata quindi respinta. Sia in caso di approvazione che di bocciatura, il voto della Giunta per le immunità non sarebbe stato definitivo, perché deve essere il Senato a decidere se processare o meno Salvini.

La maggioranza ha deciso di disertare la seduta dopo che nei giorni scorsi un altro organo del Senato, la Giunta per il regolamento, aveva deciso di votare oggi e non dopo le elezioni in Calabria ed Emilia-Romagna del 26 gennaio. Secondo la maggioranza, il voto di oggi potrebbe essere utilizzato da Salvini a suo vantaggio per fare propaganda in vista delle elezioni regionali, e quindi ha deciso di non partecipare.

La proposta era stata inoltre approvata grazie al voto decisivo della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha impedito che la conta finisse sei pari tra maggioranza e opposizione, una scelta molto contestata dalla maggioranza. «Non ci presenteremo in Giunta in quanto la convocazione di oggi è frutto di gravi forzature sia del presidente Gasparri che della presidente Casellati», si legge in una nota congiunta dei capigruppo dei partiti di maggioranza. «Non ci presenteremo anche perché non sono state accolte le richieste di approfondimenti istruttori avanzate in Giunta. Siamo contrari all’utilizzo strumentale che il centrodestra sta cercando di fare delle istituzioni».

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