Star Wars proprio non piace ai cinesi
Una delle saghe più redditizie del cinema va malissimo nel secondo mercato più grande del mondo, e Disney non riesce a farci niente
Star Wars: L’ascesa di Skywalker, l’ultimo film della saga di Star Wars uscito nei cinema di tutto il mondo a fine dicembre, in Italia ha incassato nel suo primo mese poco meno di 13 milioni di euro. In Cina, un paese con oltre venti volte gli abitanti dell’Italia, ha incassato meno di 20 milioni di dollari, circa 18 milioni di euro. La saga di Star Wars ha infatti uno scarso successo in Cina, per ragioni principalmente storiche: e per Disney, che possiede i diritti sulla saga, è un grosso problema, perché significa fare a meno di quello che è ormai diventato il secondo mercato del mondo nell’industria cinematografica. Avengers: Endgame, per fare un paragone, ha incassato in Cina oltre mezzo miliardo di euro.
Come ha spiegato il New York Times, la differenza principale è che quando uscì la prima trilogia di Star Wars, tra il 1977 e il 1983, la Cina stava appena uscendo dal periodo conosciuto come Rivoluzione culturale, inaugurato da Mao Zedong una decina di anni prima, che eliminò dalla società cinese gran parte di quello che era rimasto degli elementi capitalisti e occidentali. Tra questi, ovviamente, c’erano anche i film di Hollywood, quindi la generazione delle persone cinesi nate tra gli anni Cinquanta e Settanta non poté sostanzialmente fruire della saga di Star Wars.
A differenza dell’Occidente, quindi, Star Wars non diventò una componente fondamentale della cultura pop di un paio di generazioni, che perciò non trasmisero questa passione ai figli. Quando uscì la seconda trilogia, all’inizio degli anni Duemila, i film hollywoodiani stavano appena cominciando a diffondersi nei cinema cinesi, e l’universo di Star Wars era pressoché sconosciuto.
Non si può nemmeno dire che Disney non ci abbia provato, a far piacere Star Wars ai cinesi: per la promozione di L’ascesa di Skywalker ha organizzato un evento in cui 500 manichini vestiti da Stormtrooper sono stati messi in fila sulla Grande muraglia, mentre nel resort di Disneyland a Shanghai è stata inaugurata una giostra a tema. Disney ha poi collaborato con varie società cinesi per diversi progetti, tra cui la traduzione di libri sulla saga e un video musicale di una boy band sino-coreana. Ciononostante, ha detto al New York Times Chen Tao, che gestisce il più grande sito cinese di fan di Star Wars, i membri dei fan club della saga nel paese sono meno di 200.
Nonostante i problemi di Star Wars, il mercato cinese per i kolossal hollywoodiani è oggi floridissimo, e ci sono film di saghe che hanno incassato tantissimo: oltre a quelli degli Avengers, Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw e Spider-Man: Far from Home hanno incassato quasi 200 milioni di dollari, Jurassic World quasi 230 milioni, Venom e Aquaman oltre 250 milioni. La differenza è che sono film che richiedono molte meno conoscenze pregresse, e che si basano su immaginari piuttosto semplici e senza tutta la mitologia di Star Wars.
Un’altra differenza, poi, è che gli adolescenti cinesi di oggi sono cresciuti con i film Marvel, a differenza di quanto successo con la saga di George Lucas: «è molto difficile per gli spettatori cinesi che non sono cresciuti con i sequel capirla, assimilarla e apprezzarla», ha spiegato Ying Xiao, docente di sinologia e cinema alla University of Florida. Ma quindi – è la conclusione implicita – è molto difficile per gli attuali adolescenti cinesi appassionarsi a Star Wars soltanto sulla base dei nuovi film, che evidentemente non sono ritenuti divertenti quanto quelli di cui sopra.
Gli sforzi di Disney per far attecchire Star Wars in Cina sono arrivati troppo tardi, e sono serviti a poco anche i tentativi di includere attori di origini asiatiche, come successo con Donnie Yen e Jiang Wen nello spinoff Rogue One, che pure ha fatto in proporzione un po’ meglio sfiorando i 70 milioni di dollari incassi. Con la nuova trilogia Disney ha dichiaratamente cercato di fare film che soddisfacessero i fan più affezionati e che attirassero quelli più giovani: secondo molti ci è riuscita, perlomeno quasi sempre, secondo molti altri no.
Le discussioni intorno a questo aspetto, e intorno alle capacità dei due registi che hanno diretto i tre film – J.J. Abrams e Rian Johnson – di districarsi in questo compito, sono ancora molto estese tra gli addetti ai lavori. Per capire molte decisioni creative sulla nuova trilogia di Star Wars è fondamentale tenere in considerazione la natura del mercato cinese, che peraltro non è così diverso da quello sudcoreano, dove L’ascesa di Skywalker ha incassato poco più di 3 milioni di dollari. La nuova trilogia di Star Wars, per accontentare le esigenze dei fan occidentali, è generalmente poco accessibile a chi sa poco o niente della saga. Nemmeno i primi cinque Fast & Furious erano usciti in Cina, ma la trama essenziale dei film ha consentito agli ultimi capitoli della saga di incassare centinaia di milioni di dollari.
Tutto questo senza contare che l’attuale clima di guerra commerciale con gli Stati Uniti ha acuito i sentimenti nazionalistici, rendendo più difficile il successo cinese per i prodotti culturali americani. I film di maggiore successo recente in Cina sono infatti produzioni cinesi, come The Wandering Earth, di fantascienza, o Ne Zha, di animazione, che nel 2019 hanno incassato circa 700 milioni di dollari ciascuno.