Il presidente russo Vladimir Putin ha proposto un referendum per modificare la Costituzione
Durante il suo discorso annuale davanti ai membri dell’Assemblea federale, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la sua intenzione di indire un referendum per modificare la Costituzione. Il referendum sarebbe il primo a tenersi in Russia dopo quello del 1993, con cui venne approvata l’attuale Costituzione, e nelle intenzioni di Putin dovrebbe servire a dare al Parlamento il potere di scegliere il primo ministro e i membri del governo, cosa che attualmente spetta al presidente e su cui il Parlamento ha solo il diritto di veto. Il presidente manterrebbe comunque il diritto di destituire il primo ministro e di nominare alcuni ministri in ruoli chiave, come quello della Difesa.
Le modifiche servirebbero anche a dare maggiori poteri al governo, anche se Putin ha ribadito che la Russia rimarrà una repubblica «fortemente presidenziale». Secondo diversi analisti il referendum sarebbe una mossa voluta da Putin per cercare di rimanere al potere anche dopo il 2024, quando scadrà il suo mandato presidenziale (il quarto in totale e il secondo consecutivo), e non potrà candidarsi nuovamente. Con la modifica della Costituzione Putin potrebbe quindi puntare a diventare nuovamente primo ministro – carica che aveva già ricoperto per due volte in passato – ma questa volta con maggiori poteri esecutivi.
Poche ore dopo le dichiarazioni di Putin, il primo ministro Dmitry Medvedev ha inaspettatamente annunciato le sue dimissioni, dicendo di voler dare al presidente il necessario margine di manovra per introdurre i cambi alla Costituzione. Ora sarà proprio Putin a dover nominare un nuovo governo. Tra i possibili candidati a primo ministro, ha scritto Reuters, ci sono Sergei Sobyanin, sindaco di Mosca, Maxim Oreshkin, ministro dell’Economia, e Alexander Novak, ministro dell’Energia.
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