Quanto vendono i quotidiani, rispetto a sei anni fa
Sempre meno, e si sono superati alcuni traguardi negativi storici
Analizzando i dati ADS di “diffusione” dei quotidiani (ovvero le copie messe in circolazione, cartacee e digitali, che comprendono le vendite in edicola, gli abbonamenti e le distribuzioni gratuite) ed elaborando la tabella grafica pubblicata mensilmente da Prima Comunicazione, per il terzo anno confrontiamo questi dati con quelli del 2013, ovvero di sei anni fa, rispetto ai quotidiani che superano le 10mila copie. Questo mostra numeri alla mano e in maniera piuttosto impressionante lo straordinario declino di circolazione dei quotidiani anche soltanto nel passato più recente, quando la crisi era già avviata da tempo.
Più nel dettaglio, per la prima volta in ottobre Repubblica era scesa sotto le 200mila copie e avendole ora dimezzate in sei anni: tra i maggiori quotidiani nazionali solo il Sole 24 Ore e il Giornale hanno un calo maggiore. Tra gli altri dati vistosi: la Verità ha quasi raggiunto Libero, Avvenire si mantiene il solo quotidiano in crescita (anche grazie ai contributi pubblici, che aiutano anche Dolomiten), ItaliaOggi e il Tempo hanno un terzo delle copie di sei anni fa, il Manifesto resta sopra le 10mila copie. Solo rispetto a un anno fa il Sole 24 Ore, la Stampa, il Giornale e il Fatto hanno perso ciascuno più del dieci per cento delle copie, Repubblica quasi l’otto. Il Foglio non è registrato dai dati ADS.
Ricordiamoci che stiamo parlando di copie digitali e cartacee del “giornale”, non di lettori dei contenuti sui siti web (i numeri dei quotidiani sportivi invece si riferiscono alle edizioni non del lunedì).
- Luca Sofri: Il problema con i soldi pubblici ai giornali