Nel nuovo decennio porteremo lo smartphone a tracolla?
Negli ultimi anni ha cominciato a diffondersi questa moda, sulle passerelle delle sfilate e in alcuni contesti professionali: abbiamo provato tre custodie fatte apposta
Negli ultimi mesi nelle sfilate di alcuni marchi di alta moda si sono viste, tra le altre cose, custodie per smartphone indossabili come collane o tracolle: ricordano un po’ le catenelle per non perdere gli occhiali che nell’immaginario collettivo si associano soprattutto alle persone di mezza età (e che ultimamente si stanno a loro volta diffondendo tra i giovani) e in versioni economiche si sono diffuse in alcuni contesti professionali, come i set fotografici e cinematografici.
Sono nate efettivamente molte piccole aziende che producono custodie a tracolla per smartphone e non è facile dire chi davvero abbia avuto l’idea per primo, ma il marchio che ha avuto più successo è il berlinese Xouxou, fondato nel 2016 da Yara Jentzsch Dib.
Jentzsch Dib lavorava in una casa di produzione e, quando rimase incinta nel 2015 e per questo dovette passare molto tempo a casa, cominciò a dedicarsi al macramè, una tecnica per fare merletti solo con l’intreccio di fili, senza aghi o uncinetti. Tra le cose che realizzò c’era una tracolla per smartphone fatta in casa: Jentzsch Dib aveva bucato la cover del suo telefono (una normale cover in plastica trasparente) in quattro punti, due in un angolo e due nell’altro, e ci aveva inserito due piccoli anelli. Dentro gli anelli aveva poi fatto scorrere un cordino in macramè lungo abbastanza da essere portato a tracolla e regolabile. Nella sua idea doveva servirle a non dimenticare il telefono in giro e avere comunque le mani sempre libere. In un’intervista raccontò che quando cominciò a uscire di casa con lo smartphone a tracolla gli amici le chiesero di fare una custodia simile anche per loro e gli sconosciuti la fermavano per strada per sapere dove l’avesse comprato.
La novità, rispetto alle bustine a tracolla per smartphone che esistevano già, era che non c’era nessuna bustina o borsetta. Sembra una piccola differenza, ma rende l’oggetto in questione più pratico: non bisogna tirare fuori il telefono da qualcosa o rimetterlo dentro ogni volta che lo si usa (operazione tra l’altro che a volte provoca le cadute del telefono). Nel 2016 Jentzsch Dib fondò Xouxou (dal soprannome del figlio) che in meno di due anni, secondo i dati diffusi dall’azienda, è arrivata a produrre circa 8mila tracolle al mese, con l’aiuto di una sessantina di collaboratori.
Da allora molti hanno provato a replicare il successo di Xouxou – due esempi sono Studio Nooks e l’italiano Lalalace – e l’anno scorso marchi di lusso come Versace ne hanno disegnati alcuni modelli simili, anche se più elaborati. Non è chiaro se questa moda si diffonderà seriamente o se è solo una trovata «assurda» e «ridicola», come ha scritto qualche mese fa Jacob Gallagher, esperto di moda maschile, sul Wall Street Journal.
Abbiamo provato tre tipo di tracolle per smartphone
Una per iPhone di Knok, le cui custodie sono praticamente identiche a quelle di Xouxou (e hanno lo stesso prezzo, 25 euro, ma più recensioni su Amazon) e due tracolle con maschera in silicone di Rocontrip e Armra (entrambe in vendita a 16 euro). Mentre i modelli di Knok e Xouxou sono fatti con una vera e propria cover (che quindi deve avere le misure precise dello smartphone per cui la si usa), le altre due in silicone si possono adattare a smartphone di qualsiasi dimensione. Le custodie a tracolla più diffuse e apprezzate sono le prime, che esistono per i più recenti modelli di iPhone, Samsung e Huawei, ma abbiamo voluto provare anche le altre come alternativa per chi ha modelli di smartphone meno diffusi e non troverebbe Xouxou o Knok delle giuste dimensioni.
Abbiamo usato le custodie a tracolla sia durante normali giornate di lavoro, che in contesti più “movimentati”. In generale, possiamo dire che a persone come i redattori del Post, che per lavoro passano molto tempo seduti a una scrivania davanti a un computer, la tracolla per smartphone non ha cambiato la vita quotidiana: è risultata però utile in caso di viaggi o giornate di lavoro in trasferta. Abbiamo capito che quando non si indossa una giacca può essere messo a tracolla, perché così non risulta troppo pesante sul collo. Quando si indossa una giacca è più comodo “a collana”, preferibilmente sotto la giacca, per evitare che si incastri con borse, zaini e sciarpe.
I cordini di Xouxou si trovano in moltissimi colori, ma è comunque un accessorio abbastanza sobrio che può piacere a uomini e donne. Nell’alta moda lo indossano soprattutto gli uomini, ma la diffusione maggiore sembra sia tra le donne, che spesso non hanno tasche nei propri vestiti, oppure le hanno ma troppo piccole o troppo aderenti per poterci tenere uno smartphone. Ovviamente una custodia a tracolla ha poco senso quando si va in giro con una borsa o una giacca con le tasche; può essere più utile quando ci si muove con uno zaino, specialmente in estate.
Meglio la cover o la maschera in silicone?
La redattrice che ha testato i modelli con custodia in silicone (perché ha uno smartphone di un vecchio modello) è stata meno soddisfatta della redattrice che ha provato Knok. In particolare, ha notato due cose per cui le tracolle di Rocontrip e Armra sono scomode: la prima è che la cinghia si attacca alla mascherina con un gancio che (diversamente dal cordino di Knok e Xouxou che percorre tutto il lato corto della cover) fa ciondolare lo smartphone a ogni movimento col rischio di farlo sbattere.
La seconda è che la maschera in silicone che “ingabbia” il telefono potrebbe limitare in alcuni casi l’uso del touch negli angoli dello schermo, cosa abbastanza fastidiosa e poco pratica. In più, le maschere in silicone non sono bellissime da vedere: se il cordino degli Xouxou è colorato, in questi modelli è una fascetta nera non tanto diversa da quella dei porta-badge distribuiti ai convegni. Diciamo che fanno il loro lavoro in caso di necessità, ma che non viene molta voglia di indossarli come accessori e tenerli tutto il giorno addosso. Tra i due, il modello Armra è migliore sia per la qualità della cinghia che per la forma della cover in silicone che intralcia meno lo schermo (anche se dipende molto dalle dimensioni dello smartphone). Un vantaggio della maschera di Rocontrip è che sul retro ha anche uno di quei cosi per impugnare il telefono, che può essere utile quando lo si sgancia dalla tracolla.
Quando è utile
In generale, per quanto i redattori del Post siano rimasti abbastanza convinti dell’utilità che una tracolla da smartphone può avere in certi casi, i riscontri più entusiasti e convincenti sono venuti da amici e conoscenti che per lavoro sono spesso in movimento e hanno bisogno di avere sempre il telefono vicino mentre con le mani fanno altre cose. Le più soddisfatte sono le persone che lavorano spesso sui set fotografici e cinematografici in ruoli organizzativi. Tra gli usi che ne fa chi ha lasciato una recensione su Amazon ci sono: portare fuori i cani quando è buio in zone poco illuminate in cui serve la torcia del telefono accesa; scattare foto e avere Google Maps a portata di mano quando si viaggia; non lasciare il telefono in giro quando serve per lavoro, appunto.
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Dove si comprano
I modelli base di Xouxou, che costano 25 euro, si possono acquistare su Amazon: ce ne sono per iPhone 7/8, iPhone XR, iPhone XS Max, iPhone X/XS, iPhone 7 Plus e 8 Plus, Samsung Galaxy S8 e S9. Sul sito di Xouxou si trovano anche tracolle per altri modelli di Samsung, Huawei e Google Pixel e alcuni modelli più recenti e più costosi, con la cinghia al posto del cordino e la cover in silicone colorata anziché in plastica trasparente. I tempi di spedizione per l’Italia sono di 7/10 giorni. Anche la tracolla di Knok è compatibile con i più recenti modelli di iPhone, Samsung e Huawei. Se avete smartphone di altri modelli, potete trovare Armra e Rocontrip sempre su Amazon.
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