Sono giorni particolari per i trasporti pubblici a Napoli
Un'ispezione ha scoperto un autista che dormiva invece di lavorare, in una stanza che si era ricavato nel parcheggio degli autobus: ed è solo una tra tante
Mercoledì 8 gennaio 63 autisti dell’Azienda Napoletana Mobilità, l’azienda municipale dei trasporti a Napoli, si sono rifiutati di uscire dal deposito per far circolare i mezzi pubblici, sostenendo che i veicoli avessero dei problemi. L’azienda sostiene però che i mezzi non avessero nessun problema – «sono quelli che circolano ogni giorno a Napoli, che hanno regolare idoneità da parte della motorizzazione e vengono costantemente manutenuti» – e che il rifiuto degli autisti, che ha provocato la sospensione di metà delle linee di autobus della città, creando grossi disagi, fosse una ritorsione per un’ispezione avvenuta lunedì notte in un parcheggio dei mezzi pubblici.
Durante quell’ispezione, come scrive il Mattino citando una nota dell’azienda, «il personale ispettivo […] ha trovato una porta chiusa con un lucchetto. Scassinata la porta, gli ispettori si sono trovati davanti una stanza arredata con un divano, una scrivania e una credenza. Si tratta di un piccolo vano al piano terra del Parcheggio Brin che l’autista aveva arredato a sua stanza personale e di cui aveva le chiavi. Nel prosieguo dell’attività ispettiva, l’autista è stato trovato mentre dormiva nell’autobus, mentre avrebbe dovuto essere in strada a copertura del turno delle 3.10 del mattino».
L’ANM ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti dell’autista e dei colleghi che si sono rifiutati di lavorare.
Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha commentato i fatti minacciando di chiudere l’azienda, che era stata salvata dal comune poco tempo fa: «Abbiamo fatto un miracolo laico nel salvare l’azienda già data per fallita, e ricordo che il fallimento dell’azienda avrebbe comportato il licenziamento di oltre 2mila persone. Ma quando vedo che c’è un dipendente che si fa una stanza all’interno del luogo in cui deve lavorare per dormire, e forse per fare anche altro, io allora un messaggio lo voglio dare: non abbiamo salvato l’azienda per fare un favore a qualcuno. Se non si garantiscono gli standard dei servizi, ANM non ha ragione di esistere».
Il mese scorso c’erano stati altri problemi, quando la funicolare aveva smesso di circolare la notte per la mancata presenza dei lavoratori. «O l’ANM, dagli amministratori ai dipendenti, si mette in cammino per innalzare la qualità del servizio, o chiuderemo l’azienda», ha detto De Magistris. «Al cittadino non interessa se abbiamo salvato o meno l’ANM se non garantisce uno standard di servizi. Se la metro non arriva, se le funicolari non aprono la sera perché i dipendenti si mettono in malattia, se qualcuno si fa la stanzetta per dormire all’interno del luogo di lavoro, noi ANM che la salviamo a fare?».