Lo stupratore seriale più attivo nel Regno Unito
I magistrati britannici hanno definito così un uomo indonesiano condannato all'ergastolo per avere drogato e stuprato almeno 44 uomini
Lunedì nel Regno Unito si è concluso il quarto processo contro Reynhard Sinaga, un uomo indonesiano di 36 anni che i magistrati britannici hanno definito «lo stupratore seriale più attivo» del Regno Unito.
Sinaga è stato condannato all’ergastolo per violenza e abuso sessuale nei confronti di 48 uomini (44 dei quali sono stati stuprati). La polizia britannica ha detto che gli uomini stuprati potrebbero essere di più – 195 – ma in molti casi le indagini non sono riuscite a identificare le vittime nonostante l’esistenza di migliaia di foto e video. Sinaga era stato arrestato nel 2017, ma finora le leggi britanniche sul diritto alla riservatezza delle persone sotto processo avevano consentito ai giudici di impedire che il suo caso finisse sui giornali.
Sinaga, nato e cresciuto in Indonesia, si trasferì nel Regno Unito nel 2007, quando ricevette un permesso di soggiorno per studiare sociologia all’università di Manchester. Nel 2012 iniziò un dottorato nell’università di Leeds, ma decise di continuare a vivere a Manchester, dove frequentava regolarmente i locali gay nella zona di Canal Street e del cosiddetto Gay Village.
Secondo le indagini, Sinaga iniziò a compiere violenze e abusi sessuali fra il 2014 e il 2015 ai danni di uomini sia gay che eterosessuali, spesso adescati nel quartiere dove viveva.
Il Guardian racconta che l’uomo «prendeva di mira soprattutto giovani maschi eterosessuali che erano stati espulsi dai locali dai buttafuori, oppure avevano perso i loro amici o compagni. Alcuni non avevano soldi per tornare a casa o avevano il telefono scarico», e Sinaga li convinceva a salire a casa sua per bere qualcosa e ricaricare il telefono.
Una volta entrati in casa, gli uomini venivano drogati con una sostanza che la polizia sospetta essere GHB, detta anche “ecstasy liquida”. Dopo che avevano perso conoscenza, Sinaga ne approfittava per stuprarli, filmando le violenze con il suo telefono. La mattina dopo molti di loro non si accorgevano nemmeno di essere stati stuprati, attribuendo eventuali dolori ai postumi dell’alcol.
Per circa due anni e mezzo Sinaga non era mai stato scoperto o denunciato. Dopo la sua condanna, i suoi amici si sono detti molto sorpresi delle accuse, anche se hanno ricordato che in passato l’uomo si era vantato di avere «convertito» alcuni uomini eterosessuali e di avere elaborato una «pozione segreta» che usava per farli innamorare di lui.
Le violenze di Sinaga si sono interrotte il 2 giugno del 2017, quando un ragazzo di 18 anni che l’uomo stava violentando riprese improvvisamente conoscenza, aggredendolo e picchiandolo. Il ragazzo, temendo di avergli fatto molto male, chiamò l’ambulanza. In ospedale Sinaga si rifiutò di mostrare il suo telefono ai poliziotti, che dopo averlo sbloccato scoprirono video e foto di vari stupri. In tutto si stima che Sinaga avesse circa 3,29 terabyte di prove delle sue violenze, comprese circa 300mila foto.
La giudice del terzo e del quarto processo Suzanne Goddard ha detto che durante le udienze Sinaga «non ha mostrato alcuna traccia di rimorso». Ha inoltre stabilito che dovranno passare trent’anni prima che Sinaga possa chiedere la libertà condizionale.