Il corteo funebre per Qassem Suleimani ad Ahvaz, in Iran
Le foto della prima delle quattro cerimonie che si terranno nel paese in onore del potente generale
Nelle prime ore di domenica il corpo di Qassem Suleimani, il potentissimo generale iraniano ucciso in un bombardamento mirato statunitense a Baghdad nella notte tra giovedì e venerdì, è stato portato in aereo ad Ahvaz, nel sud-ovest dell’Iran, insieme ai corpi delle cinque Guardie Rivoluzionarie iraniane che erano con lui al momento del bombardamento. Nella città oggi si è tenuto un grande corteo funebre in loro onore, a cui hanno partecipato migliaia di persone di tutte le età, vestite di nero; è stato trasmesso dalla televisione nazionale. Suleimani e i suoi uomini sono stati celebrati come «martiri».
Suleimani e le altre persone morte nel bombardamento americano erano già state celebrate sabato con un corteo a Baghdad, e saranno celebrate ancora a Teheran domani, dove i corpi saranno trasportati in serata, e poi lunedì a Qom, una città di grande importanza religiosa per gli iraniani. Alla cerimonia di Baghdad ha partecipato anche Adel Abdul Mahdi, primo ministro dell’Iraq, paese ufficialmente alleato sia degli Stati Uniti sia dell’Iran, che però in tempi recenti si è sempre più spostato verso il secondo, anche prima dell’uccisione di Suleimani.
Oggi il parlamento dell’Iraq ha approvato una mozione a favore dell’espulsione di tutti i soldati statunitensi e i militari della coalizione internazionale anti-ISIS presenti sul territorio iracheno. Durante il suo intervento, Mahdi si è espresso senza mezzi termini a favore dell’espulsione delle forze militari statunitensi.
Il vero e proprio funerale di Suleimani si terrà martedì a Kerman, città natale di Suleimani che si trova nel sud-est del paese. A Teheran la Guida suprema Ali Khamenei, la massima autorità religiosa e politica dell’Iran, pregherà sui resti di Suleimani all’Università prima di una processione verso piazza Azadi.
Sempre oggi i parlamentari iraniani hanno cantato slogan contro gli Stati Uniti e contro Israele mentre sabato sera il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto su Twitter che il Pentagono ha individuato 52 siti in Iran come potenziali obiettivi di bombardamenti, nel caso in cui «l’Iran dovesse colpire qualsiasi persona o risorsa americana»: tra questi, ha detto, «alcuni sono di altissimo livello, importanti per l’Iran e per la cultura iraniana».