Avvenire ha pubblicato alcune immagini di un video che mostra le torture a una migrante in un campo libico
Il quotidiano Avvenire, tra i più attenti e affidabili in Italia a proposito della Libia e sulle questioni legate ai migranti, ha pubblicato alcuni fermi immagine tratti da un video di torture a una giovane donna eritrea in un campo di detenzione libico. Il video, scrive Avvenire, è stato girato nel campo di Bani Walid, il più noto tra quelli in cui sono detenuti i migranti bloccati nel loro viaggio dall’Africa centrale all’Europa, oppure intercettati nel mar Mediterraneo dalla cosiddetta guardia costiera libica. Mostra la donna appesa a testa in giù, mentre viene bastonata ripetutamente – Avvenire non ha diffuso il video per intero – ed è stato inviato alla famiglia della donna per chiedere un riscatto.
#migranti Un'altra denuncia di Paolo Lambruschi
Avvenire @avvenire_nei
Questo succede nella #Libia dove si è lasciata mano libera alle milizie. E le tracce dei (nostri) soldi portano ancora al clan di #Bija
Da leggere e… https://t.co/L6vOO5eedO— nello scavo (@nelloscavo) January 5, 2020
I ricatti e le torture sono una pratica frequente di chi gestisce i campi di detenzione libici, dove i diritti umani sono violati sistematicamente. Secondo l’UNHCR, l’agenzia dell’ONU che si occupa di migranti, in Libia ci sono 6mila richiedenti asilo detenuti in 12 campi ufficiali e in diversi altri non ufficiali. Qualche giorno fa Avvenire aveva raccontato che i miliziani che gestiscono il campo di Bani Walid avevano comprato da un trafficante un gruppo di 66 eritrei, tra cui 8 donne, per chiedere poi il riscatto alle famiglie. Si parla di oltre 11mila euro per ciascuno.