Un texano sta comprando la Roma
Le trattative con il gruppo dell'imprenditore statunitense Dan Friedkin vanno avanti da settimane, ma la società ha smentito che sia stato raggiunto un accordo
Da settimane si parla delle trattative intorno a una possibile cessione della squadra di calcio della Roma – una delle principali squadre di calcio italiane ed europee – alla holding finanziaria statunitense del Gruppo Friedkin. Delle trattative avevano parlato per la prima volta i giornalisti del Tempo Alessandro Austini e Filippo Biafora lo scorso 24 ottobre, spiegando che il gruppo statunitense aveva avviato un’analisi sui conti della Roma per valutare l’opportunità dell’affare. Domenica 29 dicembre, dopo che diversi giornali avevano scritto che la trattativa era ormai conclusa, parlando anche delle cifre dell’operazione nei dettagli, con un comunicato la Roma ha confermato l’esistenza della trattativa «su richiesta di Consob», l’agenzia che controlla la borsa italiana, ma ha smentito che sia stato raggiunto un accordo definitivo tra le parti.
Secondo quanto avevano scritto i giornali, che ancora oggi danno l’accordo per fatto, la cessione prevederebbe che il Gruppo Friedkin rilevi tutte le quote della Roma detenute dall’AS Roma Spv Llc, la società con base negli Stati Uniti di proprietà di James Pallotta, l’attuale presidente e proprietario della squadra. Il prezzo della vendita si aggirerebbe intorno ai 750 milioni di euro, che comprendono 271 milioni di debiti della società e 150 milioni di aumento di capitale. Insieme all’AS Roma Spv Llc, il Gruppo Friedkin rileverebbe anche il progetto del nuovo stadio della Roma, che ha avuto un iter lungo e travagliato e che per il momento è fermo, ma dovrebbe sbloccarsi nelle prossime settimane (verifiche e atti burocratici sono conclusi: si attende da mesi che la giunta comunale di Roma decida di votare sulla variante alla convenzione urbanistica necessaria per avviare le gare d’appalto).
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Se l’operazione si dovesse concludere, la Roma avrebbe per la terza volta in meno di dieci anni un proprietario statunitense: il primo fu l’imprenditore Thomas DiBenedetto, che nel 2011 rilevò il 60 per cento della società dalla famiglia Sensi, insieme ad altri tre imprenditori, tra cui Pallotta. Il restante 40 per cento delle quote della Roma restò invece a Unicredit fino al 2014, quando venne acquistato da Pallotta, che nel frattempo nel 2012 era stato nominato presidente al posto di DiBenedetto. La conclusione della trattativa sulle cifre di cui parlano i giornali dimostrerebbe anche il grande lavoro fatto dall’attuale proprietà statunitense nel rafforzare la società e trasformare la Roma da una squadra anziana e in crisi a una piena di calciatori di grande prospettiva, e da una società a gestione familiare a una realtà con visibilità, ambizioni e notorietà internazionali. Nel 2011 la Roma era quasi fallita (e per questo in mano alle banche) e fu valutata complessivamente circa 110 milioni di euro; oggi sarebbe ceduta a quasi cinque volte tanto, la cifra più alta di sempre per una squadra italiana, più di quanto siano costate Milan e Inter ai loro attuali proprietari.
Il Tempo scrive che il nuovo presidente della società potrebbe essere Dan Friedkin, il CEO del gruppo, o suo figlio Ryan. Il Gruppo Friedkin controlla principalmente Gulf States Toyota Distributors, una rete di concessionarie di automobili Toyota nel sud degli Stati Uniti, fondata negli anni Sessanta dal miliardario Thomas H. Friedkin, padre di Dan, morto nel 2017. Negli anni il gruppo, con base a Houston, in Texas, è diventato uno dei più grandi distributori di Toyota al mondo, con un giro d’affari intorno ai 9 miliardi di dollari.
La rivista Forbes stima che il patrimonio personale di Dan Friedkin sia di 4,3 miliardi di dollari, che ne farebbero il 504º uomo più ricco al mondo. Friedkin possiede inoltre una casa di produzione cinematografica, la Imperative Entertainment, con cui ha prodotto il film svedese The Square, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes del 2017, e Tutti i soldi del mondo, film del 2017 di Ridley Scott. Lo stesso Friedkin ha realizzato un film da regista, dal titolo Lyrebird, presentato lo scorso agosto al Telluride Film Festival.