Perché non si è mai abbastanza sazi per un dolce
Per un fenomeno chiamato "sazietà sensoriale specifica", che fa tornare l'appetito quando si pensa di non avere più spazio
Avete appena concluso un pasto molto abbondante, vi sentite sazi e non mangereste altro. Poi però compare sulla tavola un dolce, e all’improvviso vi torna l’appetito e il vostro stomaco trova sorprendentemente spazio per un altro po’ di cibo. È una cosa comune, che si potrebbe confondere con semplice gola o ingordigia, e che invece ha a che fare con un fenomeno psicologico comune a tutti: la “sazietà sensoriale specifica”. È un fenomeno che fu descritto per la prima volta dal neurobiologo francese Jacques Le Magnen nel 1956, ma il termine è stato utilizzato in modo più esteso e formale per la prima volta nel 1981 dai ricercatori statunitensi Barbara e Edmund Rolls.
Di recente Vox ne ha parlato in un video in cui ha sottoposto alcune persone a un esperimento, per dimostrare come funziona il cervello umano in certe situazioni. Per prima cosa alle persone coinvolte nell’esperimento è stato dato da mangiare un gran piatto di macaroni and cheese (un piatto a base di pasta e formaggio), dicendo loro di mangiarne finché non fossero sazi. Una volta terminato il piatto è stata data loro una seconda porzione, di cui in media i partecipanti hanno mangiato solo circa 30 grammi: erano davvero sazi. L’esperimento è stato ripetuto con gli stessi partecipanti un secondo giorno: come prima portata è stato dato loro sempre un piatto di macaroni and cheese, ma questa volta la seconda portata è stata una coppa di gelato. In questa seconda fase dell’esperimento i partecipanti hanno mangiato fino a quasi 90 grammi di gelato, nonostante fossero sazi di macaroni and cheese.
Barbara Rolls, che lavora nel dipartimento di Scienze dell’alimentazione presso l’Università della Pennsylvania, ha spiegato a Vox come il fenomeno della sazietà sensoriale specifica riduca l’appetito delle persone quando queste consumano un solo tipo di cibo, e lo ravvivi invece quando viene presentato loro un nuovo tipo di cibo. È per questo motivo che dopo aver concluso un pasto a base di cibi perlopiù sapidi, il nostro stomaco riesca a trovare posto per un dolce anche se non abbiamo più fame. È un fenomeno psicologico che ha a che fare con la natura onnivora degli esseri umani e con l’istinto alla preservazione della salute.
«Ci incoraggia a variare cibi, e quindi è una buona cosa. Siamo onnivori e abbiamo bisogno di mangiare vari cibi», ha spiegato Rolls, che ha aggiunto come però possano esserci anche delle controindicazioni, dato che quando ci vengono presentati molti cibi diversi possiamo tendere a mangiarne in eccesso. È quello che succede, per esempio, con i buffet, quando la varietà dell’offerta di cibo fa mangiare anche oltre i livelli di sazietà. La stessa cosa accade, più in piccolo, nel caso delle patatine fritte, che tendiamo a mangiare in maggiore quantità se accompagnate con salse, o nel caso del gelato, se ci viene offerto in più gusti.