Ignazio Visco dice che valuterà se la Banca d’Italia ha fatto «errori»
Lo ha detto in un'intervista auto-assolutoria al Corriere della Sera, dopo giorni di accuse di negligenza sulla Banca Popolare di Bari
In una intervista al Corriere della Sera, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha risposto alle accuse che gli sono state rivolte negli ultimi giorni per la gestione della Banca Popolare di Bari, commissariata la settimana scorsa e successivamente salvata dal governo dopo essere stata per anni al centro di ispezioni proprio della Banca d’Italia.
Visco ha negato tutte le accuse di negligenza e di scarsi controlli nei confronti della Popolare di Bari, e soprattutto di avere permesso che nel 2013 acquistasse una banca in cattive condizioni come Tercas (banca che peraltro aveva un debito di circa 480 milioni nei confronti di Banca d’Italia) in cambio di un atteggiamento più indulgente da parte della vigilanza: Visco sostiene che «le acquisizioni, se ben eseguite, possono creare sinergie e risparmi di costi irrobustendo il sistema bancario», e più nello specifico che i dirigenti di Popolare di Bari «decisero di realizzare l’operazione in base a una autonoma valutazione», senza pressioni dalla Banca d’Italia. Verso la metà dell’intervista tutto sommato auto-assolutoria, comunque, Visco dice che «valuteremo se ci siano stati errori anche da parte nostra».
Da tempo la Popolare di Bari era considerata in difficoltà, tanto che aveva chiuso il 2018 con perdite per 420 milioni di euro e la forte riduzione del valore delle proprie azioni. Un recente articolo di Repubblica ha ricostruito la sequenza di ispezioni che la Banca d’Italia ha condotto dal 2010 per cercare di capire come mai nonostante i controlli si sia arrivati al commissariamento, senza una conclusione definitiva. Secondo Repubblica, non è chiaro come mai dopo un’ispezione del 2013 in cui erano stati riscontrati vari problemi la Banca d’Italia non avesse imposto nuove sanzioni alla Popolare di Bari: l’ipotesi è che c’entri appunto il salvataggio di Banca Tercas.